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mercoledì 26 maggio 2010

CONFORTOLA: «LA MIA SFIDA CON GLI OTTOMILA NON È FINITA. RIPARTO»

26 maggio 2010 - Al ritorno dalla spedizione dal Lhotse Marco Confortola è stato accolto alla Malpensa dai famigliari e da numerosi amici. In conferenza stampa il racconto dei giorni al campo base: «Ho pianto tanto».



«Se fossi riuscito a raggiungere la cima avrei smesso con gli Ottomila. Me l'ero detto alla partenza, ne ero convinto. Ma non è andata così. Il Lhotse non mi ha consentito di arrivare in vetta, quindi ho deciso: vado avanti. I miei genitori ancora non lo sanno, ma il prossimo anno ripartirò per un nuovo Ottomila». E' l'annuncio che l'alpinista di Valfurva Marco Confortola ha fatto – a sorpresa – nel corso della conferenza stampa che si è tenuta lunedì mattina nella sala Albinoni dell'aeroporto di Milano Malpensa, poco dopo essere sbarcato dal volo Qatar Airways che lo ha riportato in Italia da Kathmandu. Si è quindi conclusa con un arrivederci la spedizione sulla quarta montagna della Terra (8.516 mt) che Confortola ha condiviso, a partire dallo scorso 8 aprile, con il giovane sherpa nepalese Pasang Lama.

A rendere particolarmente sofferta la scelta, il grande carico di aspettative che Confortola aveva riposto nella spedizione: «Tenevo davvero tanto ad arrivare in vetta – ha spiegato -. Lo volevo con tutte le mie forze. Ci ho messo l'anima, ma non ce l'ho fatta. La montagna mi ha respinto. Ora voglio lavorare a fondo sui miei scarponi da alta quota, quelli che Scarpa ha studiato appositamente per me, per far sì che i miei piedi possano affrontare le bassissime temperature al meglio. Il prossimo anno, con queste migliorie tecniche, voglio ritentare. Magari con un Ottomila un po' più basso».

Al di là del risultato sportivo, comunque, per Confortola la spedizione al Lhotse è stata comunque una grande vittoria. «E' stata la mia spedizione più bella – ha raccontato ancora durante la conferenza stampa -. In undici viaggi in Himalaya non ho mai avuto un contatto così intenso e continuo con casa e con l'Italia.

Un pensiero poi è andato, doverosamente, anche a chi ha reso possibile la spedizione: la Provincia di Sondrio, e il presidente Massimo Sertori, in primis, ma anche i tantissimi sponsor privati che hanno
dato un notevole contributo all'organizzazione logistica del viaggio. La presenza infine di Flavio
Ferrari, presidente della onlus Cancro Primo Aiuto, di cui Confortola è ufficialmente diventato
testimonial, ha dato il senso anche dell'alto risvolto della spedizione.

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