I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
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Avevo quasi già finito di scrivere la meditazione per la domenica della Santa Famiglia. Le feste così vicine, gli impegni della settimana di Natale, tante persone da ascoltare e da accompagnare nella riconciliazione, mi hanno stretto all’angolo e nel pomeriggio di Natale ho aperto Bibbia e pc per raccogliere alcune riflessioni. Poi,tra i mille sms di questi giorni, ne è arrivato uno del Maraci.
Lo leggo, lo rileggo. Mi colpisce. Cancello tutto e riparto.
Dice così: “Auguri per un Natale come quello di Giuseppe e Maria, allontanati da tutti ma vicino al Tutto”.
Maria e Giuseppe sono allontanati da tutti. Da tutti i loro progetti, sogni, desideri. Da tutti i loro famigliari, amici, conoscenti. Dalla loro terra, tradizioni, usanze. Maria e Giuseppe sanno rimettersi in gioco, riprogrammarsi, rileggere la loro storia d’amore, sulla Parola annunziata dagli angeli.
Maria e Giuseppe sono sognatori nel vero senso della parola. E’ attraverso i loro sogni che scoprono dove e come il Signore li chiama ad essere collaboratori del suo progetto d’amore.
Maria e Giuseppe sono funamboli dell’amore, camminatori instancabili sul sottile crinale che tiene in tensione follia e santità. Maria e Giuseppe sono lontani da tutto, ma vicini al tutto di Dio, a quel frugoletto paffuto che allieta i loro pensieri e le loro fatiche con il suo sorriso.
Coraggio cari amici, se vogliamo vivere fino in fondo il Natale, facciamo come loro, scegliamo il tutto di Dio e stiamo pronti. Pronti a rimetterci in gioco, a sbrandarci dalle nostre comodità, a riprogrammarci sulla sua Parola, ad abbandonare progetti nostri per accogliere i suoi, ad ascoltare la voce di un sogno, a fidarci della Parola, a metterci in cammino insieme.
Auguri di cuore, cari amici! Auguri di santità come Maria e Giuseppe!
(Grazie al Maraci per l’sms. La prossima volta mandamelo prima, così non devo riscrivere tutto…)
I miei auguri e quelli dei giovani del mio Oratorio, sono in un nuovo video con una nuova bellissima canzone:http://www.youtube.com/watch?v=SjG53NV1lNM
di cuore
don Roberto
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