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mercoledì 8 febbraio 2012

CONCESSIONI IDROELETTRICHE: SI LAVORA PER TROVARE UNA SOLUZIONE

7 febbraio 2012 - Costanzo (PD): “Dopo la risposta dell’Assessore, si metta da parte la demagogia e si lavori sui bandi di gara per soluzioni giuridicamente percorribili”.

Calata nel totale silenzio provinciale, dopo i grandi proclami di una legge, quella sulle concessioni idroelettriche, e la sua bocciatura da parte della Corte Costituzionale con la sentenza n. 339/2011, è tornata oggi in aula del Pirellone la discussione, grazie all’interrogazione del consigliere regionale Angelo Costanzo che ha chiesto all’assessore regionale all’Ambiente Raimondi cosa intendesse fare la Giunta.

Costanzo, nell’esporre l’interrogazione, non ha mancato di sottolineare la strumentalità di una legge che, secondo alcuni, avrebbe dovuto segnare la storia, almeno leggendo alcuni manifesti leghisti che citavano: “Da oggi, i soldi delle nostre dighe sono della nostra gente”.
In questo senso, Costanzo ha dichiarato: “Sarebbe servita maggiore prudenza e meno demagogia. Avevamo fatto presente che la legge poteva invadere competenze legislative proprie del Parlamento nazionale e purtroppo abbiamo avuto ragione”.

Il consigliere ha ringraziato l’assessore Raimondi per la risposta che “finalmente riposiziona correttamente e fuori dalla strumentalità che aveva invece investito il territorio valtellinese. L’Assessore ha informato l’aula che, dopo la bocciatura della legge regionale n. 19 del 2010, vi è stato un incontro tra il Ministro Passera e il Presidente Formigoni dove si è iniziato ad affrontare il tema delle concessioni idroelettriche e dei criteri previsti per i bandi di gara”.

Costanzo ha concordato con l’assessore sulla necessità che il Governo emani il Decreto Ministeriale contenete i criteri per i bandi di gara perché, ha detto, “credo che sia lì che dobbiamo esercitare tutto il peso di Regione Lombardia per portare a casa un risultato reale per i territori dove sono ubicate le centrali idroelettriche”.
E sempre rispondendo a Raimondi, che rivendicava il federalismo demaniale, Costanzo ha auspicato che “non si fermi in un trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni, ma arrivi sino ai territori interessati con il trasferimento delle competenze del demanio idrico alla Provincia di Sondrio che fornisce quasi il 50% del fabbisogno energetico della Regione”.

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