Il Circolo musicale di Sondrio propone il prossimo 22 marzo alle 21 un concerto per pianoforte solo che vedrà protagonista Roberto Plano, un giovane artista già molto affermato nel panorama musicale internazionale.
Nato a Varese nel 1978, Roberto Plano si è imposto all’attenzione del mondo musicale nel 2001 con la vittoria del prestigioso Cleveland International Piano Competition. Quest’affermazione e i premi ottenuti in numerosi altri concorsi internazionali (Van Cliburn, Honens, Dublino, Valencia, Sendai…) hanno segnato l’inizio di numerose tournées in tutto il Nordamerica, Europa e Asia.
Il New York Times ha scritto di lui: “Questo pianista italiano ha mostrato una maturità artistica che va ben oltre la sua età anagrafica… una meravigliosa purezza e una padronanza delle suggestioni più profonde… Plano ha dato dimostrazione di virtuosismo levigato a livelli di competizione tanto quanto di profondità musicale… ”.
Il recital che sarà proposto i prossimo 22 marzo all'Auditorium Torelli ruota attorno ad un filo conduttore simbolista: i brani che compongono il programma infatti sono stati scritti per la maggior parte a cavallo tra l’800 e il 900. Il Direttore artistico del CID Giovanni Battista Mazza e il pianista Roberto Plano di comune accordo nella scelta dei brani hanno voluto porre l'accento non tanto sulle immagini che i titoli dei brani suscitano nell’ascoltatore, ma più sulla sensazione che ne deriva, cioè su tutto quello che il lato misterioso e onirico della musica riesce a comunicare. Un simbolismo decadente in cui la sinestesia non si ferma a Scriabin, il più grande "veggente" musicale mai esistito. Ma pone quasi sullo stesso piano la musica francese, quella scriabiniana e perfino quella lisztiana, soprattutto quella degli
Anni di Pellegrinaggio. La potenza espressiva delle campane (La vallée des cloches, Les cloches de Génève, ma anche La cathedrale engloutie), così come la potenza sognante dell'Isle Joyeuse e de La fille aux cheveux de lin, ma anche della Pavane di Ravel e delle Reminescences de Norma, in cui il virtuosismo sembra farla da padrone.Per non parlare poi di tutto quello che Scriabin inventa nella Sonata n.3 per iniziare a traghettare il romanticismo chopiniano e lisztiano in un decadentismo assolutamente simbolico, che ai giorni nostri si tramuta nei suoni delicatissimi e rarefatti dei brani di Molteni, che sembrano stati quasi scritti apposta per far capolino in un programma del genere.
Ulteriori informazioni e il programma dettagliato del concerto sul sito web del
Circolo Musicale di Sondrio www.circolomusicale.it oppure scrivendo a
info@circolomusicale.it.
Nessun commento:
Posta un commento