21 marzo 2012 - Niente di fatto sul cosiddetto “Decreto sviluppo” di Regione Lombardia che oggi, mercoledì 21 marzo 2012, doveva essere discusso in VI Commissione Ambiente. La maggioranza Pdl-Lega, sempre più sfilacciata, ha fatto mancare il numero legale.
“Oggi, in Commissione Ambiente, nell’ambito della discussione della legge che prende il nome di CresciLombardia (che Formigoni aveva presentato mutuando l'espressione dal governo nazionale per fare il primo della classe, come al solito), è mancato il numero legale – spiegano Giuseppe Civati e Giuseppe Villani, consiglieri regionali del Pd –. Partendo proprio da questo aggettivo, facciamo notare, ancora una volta, che il problema in Lombardia non è solo giudiziario, ma anche e prima di tutto politico. Di tenuta della maggioranza, di totale impasse dell'azione amministrativa, di mancanza di strumenti adeguati per ridare smalto al famoso modello lombardo”.
E continuano: “Se in questa fase così complessa e delicata, tanto che potremmo definirla piuttosto BloccaLombardia, la Regione non riesce nemmeno a gestire l'ordinaria amministrazione e fallisce proprio sulla prima iniziativa di rilancio della propria azione governativa, non si sa proprio che cosa ci sia ancora da aggiungere per commentare la situazione. Forse bisogna solo avere il coraggio di ammettere la propria sconfitta. E prenderne atto: non dico con serietà (quella ce la siamo giocata), ma almeno con un po' di buon senso”.
Ma i consiglieri del Pd – assieme a Civati e Villani anche Arianna Cavicchioli e Angelo Costanzo – fanno notare poi che la mancanza del numero legale “ha impedito, tra l’altro, di discutere i nostri emendamenti sulla proposta di legge relativa all’amianto”. Durissima è stata la reazione di Villani, che in VI Commissione è capogruppo Pd, che ha sottolineato come ormai questa maggioranza sia “inadeguata nel dare le benché minime risposte ai problemi della Lombardia persino in merito alla grave emergenza sanitaria e ambientale costituita dall’amianto, dalle mancate bonifiche e da una politica sanitaria deficitaria nei confronti dei malati, delle loro famiglie e delle popolazioni”.
La conclusione di questo ennesimo episodio di scontro interno a Pdl-Lega per il Gruppo del Partito democratico è ancora una volta una sola: “Di fronte a questa situazione di paralisi riteniamo che la strada maestra sia ridare la parola agli elettori”.
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