L'archivio del portale di informazione e commercio INTORNO TIRANO (www.intornotirano.it)

Etichette

venerdì 23 marzo 2012

VANGELO VIA MAIL: "SE IL CHICCO DI GRANO... "

22 marzo 2012 - “Se il chicco di grano…” – Giovanni 12,20-33 Quinta domenica di Quaresima. (Di don Roberto Seregni)

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. (…)
_____________

L’ho scoperto per caso e mi sono quasi commosso. Loro nemmeno sanno che lo scrivendo. Le immagino sul pullman verso Sondrio, ancora un po’ assonate e con l’agenda della quaresima in mano. Ogni anno lo regalo ai ragazzi delle superiori e spero che per ciascuno di loro sia un buon strumento per vivere al meglio questi quaranta giorni. Le immagino in mezzo ad altri studenti che ripassano o sonnecchiano con i loro Ipod. Loro leggono il Vangelo del giorno, meditano il commento e si scambiano qualche riflessione. Che spettacolo!

A volte sembra di seminare tanto e con fatica, ma di raccogliere poco. A volte nulla. Forse non siamo capaci di vedere o di attendere. Forse abbiamo la presunzione di vedere secondo le nostre attese e non siamo capaci di cambiare il nostro sguardo sulla realtà.
Il seme va piantato, ma bisogna aspettare che muoia per portare frutto. E a volte questi germogli spuntano davanti agl’occhi nei luogo e nei tempi più insospettabili…

Lo abbiamo meditato qualche sera fa con un gruppo di giovani leggendo il brano di questa domenica. Dopo aver letto con attenzione il testo ho cercato di spiegare che il verbo utilizzato da Giovanni per tradurre la richiesta dei greci a Filippo non indica un semplice “vedere”, ma un andare al di là delle apparenze, un vedere per conoscere e per capire. Una ragazza del gruppo ha commentato: “Che bulli ‘sti greci, avevano capito tutto!”.

Proprio tutto non sono così sicuro, ma certamente avevano nel cuore un desiderio grande. Ma questo non basta: non solo bisogna desiderare di “vedere” Gesù, ma essere pronti ad accogliere le modalità sorprendenti e inattese con le quali il Rabbì – ieri come oggi – si fa presente nella storia.
Forse i greci si aspettavano una rivelazione trionfale, invece Gesù si presenta come il seme che sprofonda nell’oscurità della terra per marcire e portare frutto. La potenza di vita nascosta nel seme è sottratta alla vista, così come la fecondità della Croce è scambiata per sterilità e follia da chi non si abbandona alle parole del Maestro.

Come il seme assorbe acqua e nutrimento nell’oscurità della terra e si prepara ad esplodere di vita, così ciascuno di noi è chiamato in questo cammino quaresimale a lasciarsi inzuppare dalla Parola per essere pronto a esplodere di vita nella celebrazione della Pasqua.

Buona settimana
dR
www.sullatuaparola.wordpress.com

Nessun commento:

Posta un commento