Mercoledì 5 dicembre 2012 alle ore 18 presso la sala del BIM
in via Romegialli a Sondrio ci sarà la presentazione della ristampa del
libro Acque Misteriose di Giuseppe Songini.
L’acqua è una delle principali risorse dei territori
montani in Italia e in particolare delle Alpi: per secoli ha
rappresentato l’unica fonte di energia per le produzioni artigianali e
per la nascita delle prime industrie vallive. A tal proposito, ancor
prima della storia dell’utilizzo idroelettrico, non è ancora stata fatta
una adeguata ricerca sulla fitta trama di canali, di prese d’acqua, di
chiuse, che alimentavano mulini, pile, segherie, folle, fucine, magli;
né è stato adeguatamente studiato il fenomeno che vide – tra la metà e
la fine del XIX secolo - i torrenti alpini protagonisti di un processo
di deforestazione vastissimo.E’ però a partire dalla fine dell’Ottocento che “l’oro bianco” delle Alpi diventa oggetto di un particolare interesse: tra il 1894 e il 1918 si forma il principale nucleo di impianti idroelettrici e sorgono le prime centrali (Campovico 1899-1901). Le iniziative e i capitali vengono, naturalmente dall’esterno e la comunità locale, ancora fortemente caratterizzata da una economia agricola e pastorale, non è in grado di porsi con forza come soggetto interlocutore di queste realtà. Con facilità le grandi finanziarie e il comune di Milano ottengono le concessioni per costruire gli impianti.
Cambiava, per la prima volta, l’ambiente alpino. Giuseppe Songini ha ben descritto l’evolversi di questa storia in un volume, pubblicato nel 1994 (“L’energia elettrica in provincia di Sondrio”). Ora, con questo “libro bianco”, Songini porta all’attenzione di tutti una problematica di estrema importanza e attualità: nel quadro di un ritorno economico già non equilibrato rispetto ad altri territori limitrofi alpini (come la Svizzera o l’Alto Adige),è evidente l’utilizzo di un quantitativo vistosamente superiore di acqua, da parte delle attuali concessionarie, rispetto a quanto pattuito.
C’è un motivo, dunque, per cui i torrenti di molte valli sono sempre quasi a secco o a secco del tutto e questo è ancor più preoccupante con il moltiplicarsi di ulteriori richieste di concessioni per l’utilizzo dei “piccoli salti”. Le istituzioni locali, e in particolare la Provincia di Sondrio, non possono pensare ad un adeguato sviluppo del nostro territorio senza affrontare una delle problematiche più cruciali per il nostro futuro, invista anche della scadenza delle concessioni, prevista per il 2010. L’acqua è la nostra principale risorsa e qualsiasi discorso istituzionale che non affronti seriamente questo problema, semplicemente, non è serio.
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