7 agosto 2013 - Fra un mese circa si terrà l'assemblea della
Fondazione Camagni che potrebbe portare uno sblocco sulla vendita
dell'ex Cinema Italia.
Dopo la nostra pubblicazione dell'accordo preliminare tra
la Fondazione Camagni e l'imprenditore Giandomenico Ciapparelli di due
settimane fa, non abbiamo ricevuto ancora smentite o ulteriori
documenti. A confermare la mancanza di accordi posteriori è il neo vice-presidente della Fondazione Camagni Egidio Trisolini
che in un anno circa di mandato ha avuto tempo e modo, insieme agli
altri membri del Consiglio di Gestione, di mettere mano a tutta la
documentazione dell'ente.A domanda esplicita sull'esistenza di un contratto, Trisolini ha detto che esso "non è stato mai sottoscritto dalle parti: il tecnico predisposto alla sua stesura - ha aggiunto - non ha più elaborato la bozza definitiva perché il punto principale di indeterminazione è stata la realizzazione della sala", la quale, nel contratto preliminare che abbiamo pubblicato, era stato deciso che doveva essere acquistata dalla Fondazione stessa.
Stessa versione anche per l'ex presidente della Camagni, Clotildo Parigi, che ha confermato la presenza di un contratto ("molto articolato") non firmato dalle controparti e per il quale andava trovato un accordo per la parte relativa proprio alla sala polifunzionale. "Sulla questione della compravendita - ha dichiarato Parigi - è tutto pronto: basta portare avanti l'accordo relativo al progetto della sala; in questo modo si può giungere alla chiusura del contratto", che, secondo il Sindaco di Mazzo sarebbe lungo circa 30 pagine.
"La questione - ha aggiunto Parigi - è molto articolata: tutti dimenticano, per esempio, che i tempi si sono dilatati di 1 anno e mezzo perché il notaio ha preso un ictus. La strada per la comprevendita - ha concluso - era stata tracciata, ma ora vedremo che cosa farà la nuova assemblea: hanno voluto la bicicletta? Non gli resta che pedalare...
Nel frattempo, ci ha anticipato Egidio Trisolini, la Fondazione Camagni ha convocato la prossima assemblea per lunedì 9 settembre, "la prima data utile in cui si poteva fare". Si arriverà finalmente ad uno sblocco?
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