La località di Guèta è scomparsa a Stazzona di Villa di
Tirano attorno agli anni '30 del secolo scorso quando è stata costruita
la centrale di Stazzona. (Di Giac)
Era più o meno la località dove operava la calchéra del
paese, della quale esistono tuttora tracce: il posto ha cambiato nome,
ora si chiama proprio "la Calchéra". E' scomparso naturalmente il nome
"predaria di Guèta" che indicava, sul posto, le rocce che si scavavano
per poi estrarre la pietra da cuocere per fare la calce: si trattava di
una pietra calcarea apposita.E' difficile dire quanti fossero gli operai, detti "calcaròt" che lavoravano alla "calchéra", è peraltro certo che venivano in buona parte dalla Valcamonica. Infatti erano quasi sempre Bresciani i lavoratori specializzati nel fare questo caratteristico lavoro. E, significativo in proposito, l'incidente avvenuto nel 1839 alla "predaria" di Stazzona: rimase ucciso un operaio di Stadolina (Brescia), tale Carè.
La parola Guèta è piuttosto rara, la si trova nel dialetto di Grosio e nel vecchio bormiese medioevale. Oltre che nel francese Guet (la pronuncia è "ghè"). In ogni modo, il toponimo Guèta è scomparso; a Stazzona rimane il ricordo tra i più anziani del paese di "una santella" che esisteva a Guèta, detta "al Soeunt da Guèta". Fu demolita dagli operai che stavano lavorando alla costruzione della Centrale Aem.
E' giusto ricordare che la Guèta era importante. Una specie di cuore industriale per Stazzona. La fornace o "Calchèra" in quella località ha lavorato per secoli. Una piccola industria, in un'epoca in cui una vera e propria industria non esisteva.
Giac
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