E' una località di mezza montagna che prende il nome da una
famiglia Scaletti che fino agli anni '50 del secolo scorso ha posseduto
diverse proprietà alla Puluga e vi abitava. (Giac)
Si trattava di vigneti, prati, campi e castagneti. Dunque
è possibile che il nome derivi dal soprannome di questa famiglia che
era appunto Puluga. Un gruppo di case che forma la contrada Puluga si
trova a Ovest, un po'dopo rispetto al Crap da la Puluga. Un
lungo dirupo che costeggia al Valée da la Maràscia. Invece a Nord la
località in questione è delimitata dalla strada interpoderale della
Puluga, a Est dai castagneti della Cà di Nuvaglia. A Sud dai terreni
acquitrinosi della località Bula. A Ovest fa da confine anche la vecchia
Cà da la Maràscia ormai in rovina.La conformazione dei terreni delle Puluga è irregolare, fatta da terrazzamenti pianeggianti che si alternano ad appezzamenti a scarpata, a castagneti ripidi o ancora altri boschi in falso piano. Questa località è comunque ben servita con strade e sentieri. Per questo la vecchia mulattiera della Puluga è stata in parte smantellata o riconvertita a sentiero. Da questa contrada si raggiunge facilmente Marto e 'l Bula, o San Rocco, e quelli che erano un tempo i prati del "Galina" o i campi del Fumasìn. Inoltre dalla Puluga si può raggiungere agevolmente la frazione di san Bernardo a fondovalle.
Certamente prima del 1850 diversi terrazzamenti furono coltivati a prato o a cereali. Difficile ora dire quanti. Oltre alle case della contrada Puluga, sono presenti altre due case: la casa dei Novaglia, dove anche si abitava e quella dei Ganza, da tempo oramai in rovina, detta Cà Ruta, composta da stalla e fienile o spazio per il deposito di fogliame, patusc, per fare il letto alle mucche. Due bovine venivano lasciate lì nella stalla per fare letame, durante la bella stagione, e di giorno potevano pascolare nei prati o addirittura nei castagneti.
Attorno agli inizi del Novecento è stata costruita la strada che collega Stazzona alla Puluga. E' stata un'impresa non facile da realizzare: sembra che ci sia voluto parecchio tempo per mettere d'accordo i proprietari dei terreni; un parte di loro non permetteva il passaggio della nuova strada.
Da non dimenticare che fino agli anni '80 del secolo scorso, la Puluga è stata molto frequentata dai cercatori di funghi, con grande soddisfazione. Peraltro, ora, la passione per la ricerca di funghi sembra essere in calo, ma ancora esiste. In conclusione: il nome Puluga sembrerebbe essere piuttosto raro nel panorama dei toponimi locali o regionali. Solo una frazione di Sesto San Giovanni in Lombardia è stata chiamata "La Pelucca", dal cognome di una famiglia, i Pelucchi, che vi andava in vacanza. Credo comunque, che non sia possibile mettere a confronto i due nomi.
Giac
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