Facendo seguito agli articoli pubblicati sui giornali locali, aventi come protagonista MV25, l’orso il cui nome, guarda caso con tempismo perfetto, si sta affiancando a Daniza, l’altro orso sotto inchiesta, e contando sulla imparzialità ed equità che di dovere contraddistingue la stampa, riteniamo sia giunto il momento di intervenire. Ripercorriamo brevemente l’accaduto.
L’orso catturato a febbraio nel comune di Termeno,(BZ ) è stato geneticamente identificato come M25 fratello di quel M13 ucciso a fucilate nel 2013 in Svizzera perché divenuto confidente, cioè si fidava dell’uomo e si avvicinava ai centri abitati in cerca di cibo. M13 fu ucciso prima di Giugno 2014 mese in cui ci fu un referendum indetto dal WWF nel Canton Grigioni più di 20.000 persone firmassero a favore della presenza dell’orso in territorio elvetico. Fattore questo di non trascurabile importanza.
M25 è un giovane orso di quasi tre anni, e più furbescamente del fratello non è confidente, quindi non si avvicina agli umani, e dal momento della radio-marcatura ha camminato tantissimo arrivando sino nei boschi della Valtellina dove nei giorni scorsi, in Val di Togno, sopra l’abitato di Spriana, ha mangiato quattro asinelli sfuggendo al monitoraggio delle autorità competenti che non sono riusciti in tempo ad avvisare l’allevatore della sua presenza. Come da prassi l’allevatore farà richiesta di rimborso e la sua perdita verrà indennizzata.
Rielaborato l’accaduto chiariamo il motivo del nostro intervento rivolto a tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno affrontato questa vicenda con toni altamente drammatici, inopportuni e purtroppo ancora una volta improntati a volontà distruttiva e a logica antropocentrica. Dispiace sapere che quattro asinelli sono stati mangiati dall’orso, ma questo è equilibrio naturale. L’orso ha semplicemente preceduto l’uomo nel banchetto. E qui sta il problema: il conflitto di interesse che autorizza l’uomo a punire l’animale che osa sfidarlo, che osa come in questo caso non solo imitarlo nel mangiare lo stesso cibo, ma addirittura precederlo.
56 miliardi di animali nel mondo ogni anno sono trucidati per la gola dell’umano e questa apoteosi di morte viene masticata e digerita, quattro asini sono sbranati da un orso e si invoca l’immediata uccisione di MV25 da parte degli allevatori; si vive l’episodio come un peso di insostenibile portata e si figurano scenari apocalittici a più voci.
Sappiamo che nella distorta visione antropocentrica umana l’orso non ha diritto di prelazione sulla uccisione del bestiame, e sappiamo anche che è difficile per molti andare oltre la consuetudine a favore di nuovi modelli culturali, ma chiediamo di considerare con sobrietà l’accaduto astenendosi da cori di esagerata enfasi nell’esporre semplicemente che un predatore ha fatto il predatore e di non dimenticare, che in Italia e in Europa, linci, lupi ed orsi sono protetti in quanto animali rari e indispensabili per il mantenimento degli ecosistemi naturali.
Sappiamo che nella distorta visione antropocentrica umana l’orso non ha diritto di prelazione sulla uccisione del bestiame, e sappiamo anche che è difficile per molti andare oltre la consuetudine a favore di nuovi modelli culturali, ma chiediamo di considerare con sobrietà l’accaduto astenendosi da cori di esagerata enfasi nell’esporre semplicemente che un predatore ha fatto il predatore e di non dimenticare, che in Italia e in Europa, linci, lupi ed orsi sono protetti in quanto animali rari e indispensabili per il mantenimento degli ecosistemi naturali.
A coloro che mal celano l’insofferenza verso i grandi predatori inneggiando ad un mondo senza di loro a sicurezza della incolumità umana, ricordiamo che c’è un animale che ogni anno nel mondo uccide 475.000 simili, e non in guerra. Questo animale è l’uomo. Nella classifica degli animali più pericolosi per l’uomo, l’orso nemmeno è contemplato.
LAV Sondrio
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