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mercoledì 19 novembre 2014

ANIMALI MALTRATTATI: CONDANNATO A PAGARE 6.000 EURO DI MULTA

Il giorno 12 novembre 2014 presso il Tribunale di Sondrio si è conclusa con la condanna dell’imputato al pagamento di una somma di euro 6000, oltre al risarcimento del danno alla parte civile, una vicenda iniziata a marzo 2012 con una segnalazione alla LAV in merito alle pessime condizioni di vita a cui erano costretti dei volatili, rinchiusi in più voliere ed esposti allo sguardo dei visitatori della struttura turistica della quale erano attrattiva.
L’associazione raccolse e verificò l’autenticità della segnalazione e presentò richiesta di intervento alla Forestale. L’occasione è propizia per ringraziare questa forza di Polizia che ha ben operato, assieme al medico veterinario incaricato di P.G, raccogliendo gli indizi necessari che hanno portato il Giudice ad emettere sentenza di condanna per il reato di cui agli art. 81 cpv e 544 ter cp.
Sono articoli importanti del codice penale perché parlano di più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in questo caso a danno di animali, come da art. 544 ter che recita “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale”
Quella del 12 novembre 2014 presso il Tribunale di Sondrio è stata una sentenza importante che ha riconosciuto il reato di “maltrattamento di animale” ma è doveroso ricordare che il crimine massimo rimane la sottrazione del bene più prezioso che spetta di diritto a ciascun individuo vivente: la Libertà.
E questo crimine massimo si combatte solo con una profonda rinascita culturale che dovrebbe iniziare in seno alla famiglia, consolidarsi nella scuola ed arrivare alle future generazioni affrancata dalla idea che vedendo una gabbia vi si possa immaginare rinchiuso un essere vivente. Soprattutto se provvisto di ali per volare.
E’ quanto debbono avere intuito coloro che hanno contattato la LAV per manifestare il loro dissenso a quelle voliere sporche e tristi col loro carico di libertà violata.
LAV Sondrio
lav.sondrio@lav.it

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