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martedì 2 dicembre 2014

COME VORREMMO IL FUTURO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

In questa nazione dove abbondano i ladri e i malviventi sarà veramente difficile trovare la persona che tutti noi definiremmo semplice, onesta, di buon senso, un buon padre di famiglia (vecchio stampo), una persona dalla fedina penale immacolata.
L’area dell’indagine si assottiglierebbe già molto se incominciassimo a dire no, e lo diciamo, ai politici dei tempi andati ed a quelli oggi impegnati. Vorremmo una persona oggi sconosciuta o quasi, una persona che possedesse le sopra descritte qualità e sino ad oggi vissuta nell’ombra, lontana dai micidiali mass media.
Questa persona, ne sono convinto, esiste e proverei a cercarla con l’uso della mia amata canna da pesca. Userei quale esca da porre sul finale qualcosa di naturale come naturale sarà il pesce predestinato alla ferrata. Esche proibite, vietate dal buon senso, sarebbero quelle sensibili ai richiami della Camusso e dei Landini. Esche già migliori potrebbero essere quelle sognate da Mapei e facenti parte dei suoi prodotti nel reparto dei collanti.
L’esca migliore però dobbiamo cercarla in alto, nel buon Dio, nelle preghiere di Papa Francesco. Caro Francesco, Lei dovrebbe riservare parte delle Sue preghiere per far giungere in Alto il lamento del popolo italiano, popolo che ha le sue colpe, ma che Qualcuno di misericordioso è disposto a perdonare. Quest’ultima, quella divina, la vedo come l’esca migliore.
Ammettiamo di avere trovato con fatica la persona ideale. Poi filerà tutto liscio nei palazzi romani? Certamente no. Il motivo è semplice. A votare non è il popolo, popolo che qualche buontempone insiste nel definire sovrano, sono i componenti dei Partiti al governo.
Quindi, se due più due fa quattro, succederà che al Quirinale finirà un politico, uno che chi scrive certamente non vedrà di buon occhio, ma dovrà inchinarsi alle nefandezze di questa pazza Italia.
Giancarlo Bettini

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