“Forse non c’era nemmeno bisogno di un’altra prova e, probabilmente, noi della Lega Nord abbiamo sbagliato ad ascoltare la gente delusa dopo l’ennesima riforma delle pensioni che non tutela i lavoratori. Noi, per primi, avremmo dovuto capire che non sarebbe servito a nulla raccogliere centinaia di migliaia di firme per un referendum che a Roma non avrebbero mai fatto, perché l’opinione dei cittadini ormai non interessa più a nessuno. Era inevitabile che finisse così, tutto finisce così da quando governi non eletti dal popolo, da Monti a Letta fino a Renzi, decidono senza averne la legittimità, senza essersi presentati davanti alla gente.
Questo lo sfogo del Senatore della Lega Nord Jonny Crosio che aggiunge: "La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato inammissibile il referendum sulla legge Fornero è una pagina brutta, orrenda addirittura, della storia recente: un calcio ai diritti dei cittadini, uno schiaffo a chi pensava di vivere in un Paese democratico. Tutto passa sopra la testa degli italiani, a costo di inventarsi un cavillo per bocciare un istituto garante della democrazia qual è il referendum popolare.
La gente vuole questo referendum, lo pretende, perché la legge Fornero è tutta sbagliata, come noi della Lega Nord abbiamo sempre sostenuto, e vuole dirlo a gran voce: dobbiamo garantire questa possibilità, è un diritto che vogliamo esercitare. Se pensano in questo modo di zittire la Lega Nord e i cittadini a cui dà voce hanno sbagliato tutto: noi non ci arrenderemo”.
Mi chiedo dove andremo a finire, la deriva di uno Stato che non ascolta i suoi cittadini è un processo inarrestabile, ma la Lega Nord non resterà immobile: abbiamo il dovere di intervenire in difesa della gente perché a Roma nessuno lo fa. Quello che è successo oggi con la dichiarazione di inammissibilità del referendum sulla legge Fornero da parte della Corte costituzionale è l’ennesima prova di quanto le istituzioni siano lontane dalla gente. La vita di cittadini che lavorano da mattina a sera, che combattono contro la crisi, che stanno perdendo ogni speranza nel futuro non interessa più a nessuno. Un Paese che calpesta i diritti non può definirsi civile: questo è un atto gravissimo, un insulto a tutti i lavoratori".
Della stessa opinione anche Christian Borromini, Segretario provinciale della Lega Nord: "La riforma delle pensioni, l’ennesima che i lavoratori hanno dovuto subire, riguarda la vita di ogni giorno: come si può guardare con ottimismo al futuro dopo aver perso ogni certezza? Si lavora per decenni per che cosa?
I cittadini vogliono dire la loro su questioni così sostanziali, è giusto, la democrazia è questo, e noi della Lega abbiamo semplicemente colto l’insoddisfazione del Paese proponendo un referendum sacrosanto. I cittadini avevano il diritto di pronunciarsi sulla legge Fornero, l’hanno chiesto a gran voce firmando il referendum ma ancora una volta, da Roma, hanno chiuso la bocca a tutti. E poi ci meravigliamo - conclude Borromini - se la gente non va più a votare?".
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