«Il disegno del governo Renzi è chiaro: penalizzare i cittadini. Lo sta facendo in tutti modi, e con grande impegno, ormai siamo alla deriva: prima l’attacco alle banche popolari, che rappresentano un presidio importante nei territori periferici come il nostro, ora le poste, che svolgono un servizio fondamentale, in particolare per le fasce più deboli della popolazione. Dobbiamo fermarlo prima che sia troppo tardi».
Così il parlamentare valtellinese Jonny Crosio che ha presentato in Senato una mozione a sua prima firma per contestare il piano di razionalizzazione di Poste Italiane, che prevede la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura in altri 608, e chiedere l’impegno del Governo a valutare l’impatto di questi provvedimenti e a rinviarne l’esecuzione ad oggi fissata al 13 aprile prossimo.
«Siamo molto preoccupati per gli effetti che il piano di Poste Italiane avrà sul territorio - spiega il senatore Crosio -, soprattutto se penso alla nostra realtà provinciale. Gli anziani che vivono nei piccoli paesi senza avere la possibilità di spostarsi, ad esempio, verrebbero privati di un servizio importante dovendone subire i disagi. È inaccettabile che queste decisioni vengano assunte senza considerare gli interessi dei cittadini bensì su base unilaterale considerando basandosi sulla logica dei numeri. Nei dati non c’è la vita vera, non ci sono le persone: questo noi contestiamo».
In provincia di Sondrio verranno chiusi gli uffici postali di Madonna di Tirano e di Cosio Stazione, mentre in quelli di Cataeggio, Dazio, Lovero e Torre Santa Maria verranno ridotti, in due casi addirittura dimezzati, i giorni di apertura.
«Oggi perdiamo gli uffici postali - conclude il senatore Crosio -, domani perderemo gli sportelli bancari se Renzi procederà con la riforma delle banche popolari. Tanti servizi a cui il nostro territorio dovrà rinunciare: i cittadini non meritano questo trattamento».
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