- Lions d’Oro
Ricordo che il Lions Sondrio Host nel 1967 gli conferì il prestigioso “Lions d’Oro” seguendo Achille Compagnoni (1966), il Presidente della Repubblica Argentina Arturo Umberto Illia (1965) ed altri (anni precedenti).
Questa la motivazione:
“Pier Luigi Nervi, nato a Sondrio il 21 giugno 1891. Ingegnere, Cavaliere del Lavoro. Progettista e costruttore di fama mondiale, maestro del cemento armato, materiale che ha saputo volgere in strutture spaziali con accenti di poesia - dagli stadi sportivi ai palazzi da esposizione e dalle aviorimesse ai monumentali edifici di rappresentanza – ha tracciato un po’ dappertutto, in Italia e all’Estero, segni imperituri della sua genialità. Grazie all’opera di Nervi, come di pochi altri costruttori nel mondo, e stata raggiunta quella sintesi tra forma e struttura per la quale può dirsi superato il vecchio dissidio "arte-tecnica" che aveva diviso soprattutto nel secolo scorso – l’arte delle costruzioni. Coerentemente all’assunto del suo libro più famoso: "Scienza o arte del costruire", in più d’un quarantennio di mirabili opere ha dimostrato come la forma d’arte, ossia la creazione del processo inventivo, sia anche in architettura, come in tutte le espressioni del bello, alla base della più compiuta affermazione della tecnica.
- L’Auditorium
Al Sindaco mio predecessore, avv. Saverio Venosta, l’ing. Nervi aveva manifestato la volontà di offrire alla sua città natale il progetto di un’opera che, parlando fra noi, avevamo ipotizzato potesse essere un auditorium. Della cosa ne avevamo discusso con il Sovrintendente della Scala Paolo Grassi venuto a Sondrio con il cast di due opere del settecento e Grassi sulla stampa nazionale additò la cosa come esempio da seguire. C’erano due problemi, quello delle risorse e quello urbanistico – diceva Venosta io d’accordo – occorrendo la definizione di una grande area da pianificare in funzione dell’auditorium. Subentrato io in Comune, dopo un’iniziale periodo di grandissime difficoltà economiche e riavuto respiro economico dal decreto Stammati riprendemmo l’argomento. Purtroppo mentre si cercava di trovare una adeguata soluzione l’ing. Nervi scomparve. L’avv. Venosta mi riferì della disponibilità dello studio dei figli di onorare l’impegno del padre ma evidentemente era cambiato il significato.
- L’intestazione della via
La situazione di Piazzale Bertacchi, partenza dei pullman, era caotica ad ogni arrivo di treno da Milano. Riusciti faticosamente a raggiungere un’intesa con le ferrovie per aprire un altro sbocco (allora c’era ancora il passaggio a livello) realizzammo la strada che da piazzale Bertacchi, su quella che era area ferroviaria, raggiungeva Via Bonfadini. Quale nome? La mia proposta di intitolarla a Nervi fu accolta da tutti. Il Ministro dei Trasporti Formica con un treno speciale veniva in Valtellina per inaugurare la ri-elettrificazione della Sondrio-Tirano. Dato che per la strada c’era stato l’impegno determinante delle ferrovie avevo combinato le due cose e quindi si fermò a scoprire la lapide che porta il nome di Nervi anche se un tempaccio terribile costrinse a limitare al minimo il programma. Era o il 1980 o il 1981, data accertabile consultando le raccolte dei giornali di Villa Quadrio.
Alberto Frizziero
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