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venerdì 16 luglio 2010

L'ASSESSORE ALLA CACCIA: “LA GESTIONE VENATORIA NON È UN FATTO PERSONALE”

16 luglio 2010 - “Rispetto delle regole, ma soprattutto delle professionalità che, con capacità e competenza, lavorano per una miglior gestione del patrimonio faunistico della nostra provincia a maggior tutela anche degli stessi cacciatori, fruitori privilegiati di un patrimonio comunque collettivo”.

L’Assessore alla Caccia Salvatore Vitali e il Dirigente del settore Daniele Moroni ricordano a tutti i
cacciatori la centralità dei Comitati e il ruolo dei rispettivi Presidenti quali promotori di eventuali
istanze approfondite e condivise.

Rispetto alla recente e ingiustificata polemica da parte del Consiglio di Specialità della Tipica
Alpina, l’Assessore Vitali sottolinea come lo Studio di Incidenza, redatto dal Tecnico Faunistico
della Provincia di Sondrio, si basi su rilevazioni ben precise e non certo su personalismi o peggio
ancora orientamenti ideologici.

Rispetto ai prelievi, aver purtroppo imposto delle regole, attraverso lo Studio di Incidenza, nelle
Zone di Protezione Speciale e nei Siti di Interesse Comunitario è stato determinato dal fatto che
alcune specie risultano essere in calo e dunque in sofferenza.

“Se così non fosse stato - spiega l’Assessore Vitali - avremmo messo fortemente a rischio gli
equilibri di quelle zone a scapito per altro degli stessi cacciatori; i numeri parlano chiaro e non
sono di certo discrezionali”.

L’Assessore Vitali palude al lavoro svolto dai cacciatori impegnati nei censimenti, ma non intende
mettere in discussione il lavoro svolto dai professionisti della Provincia in collaborazione con il
Corpo di Vigilanza, le cui guardie sono quotidianamente impegnate sul territorio e forniscono
informazioni sulla situazione della fauna selvatica.

L’Assessorato alla Caccia auspica dunque un maggior dialogo con il mondo venatorio, ma
all’insegna della trasparenza, della correttezza e del rispetto delle professionalità
.

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