L'archivio del portale di informazione e commercio INTORNO TIRANO (www.intornotirano.it)

Etichette

giovedì 22 luglio 2010

QUANDO IL NOME DI TRIVIGNO METTEVA PAURA

La vita settecentesca e ottocentesca di Trivigno è legata a storie "terribili" di streghe, stregoni, spiriti e ninfe, oltre che a storie di inenarrabili omicidi, vendette o imprese di briganti. (Di Giac)

Ancora negli anni Trenta del secolo scorso Trivigno ospitò un pericoloso latitante, al Luisin. Questo giovane di San Rocco di Stazzona in un momento di rabbia aveva ucciso la madre. Si nascose per un po' di tempo in una specie di grotta che si trovava sulle pareti del torrente Rivalone.

A lungo si parlò a Tirano e a Villa di un orribile delitto avvenuto in località Fussàa di Trivigno. verso il 1840. fu ucciso un giovane Tiranese, Domenico Nazzari, massacrato a bastonate nella sua baita. Due Stazzonaschi quarantenni furono giudicati e condannati e uno di loro morì poi in carcere.

Come non bastasse le Magadi, sorta di antiche ninfe acquatiche, molto dispettose, popolavano le acque del torrente che scende a Stazzona. Non sono pervenute notizie di fantasmi che abbiano avuto l'infelice idea di vagare per i boschi e i prati dell'alpeggio tiranese e anche villasco.

Col secolo scorso per fortuna cominciò una nuova vita per Trivigno: pioniere del suo sviluppo fu il serenasco Tiburzio Patroni, un emigrante proveniente dall' Argentina che cerco prima di tutto di migliorare la viabilità del posto.

Giac

Nessun commento:

Posta un commento