Cici è un vulcano di memoria. Sa proporre la sua nostalgia di ricordi in modo chiaro, poetico e musicale ai suoi concittadini. Il suo cervello è un poderoso archivio dove scaturiscono, nei minimi particolari, usanze, tradizioni, immagini del passato della Tirano che fu e le ripropone poetando in dialetto tiranese.
Il suo dialetto è il dialetto dei nostri avi; lo propone agli amici con la sua voce calda, da nonno, usando i più moderni mezzi tecnologici.
Ha trascorso nell’immenso continente australiano più di cinquanta anni della sua vita da quando lasciò la sua amata Tirano; la lasciò con il corpo, ma mai con l’anima come molti dei nostri emigranti che vivono disseminati in tutto il Mondo.
I tuoi amici tiranesi che mai ti dimenticano.
BIOGRAFIA
LAZZARO BONAZZI, chiamato Cici sin dalla nascita per distinguerlo dal padre Lazzaro, è nato a Tirano il 4 luglio 1931.
I Bonazzi, soprannome: "Scimunèta di Bunàsc" contrada in via Trivigno, abitavano al No. 21 dell'allora Viale Vittorio Emanuele; ora Viale Italia. Terzo di quattro fratelli frequentò la scuola media Trombini (al tempo situata nel palazzo Foppoli) e l'Istituto De Simoni per geometri di Sondrio come collegiale dei Salesiani. Trasferitosi a Trieste nell'estate del 1948, completò gli studi diplomandosi geometra e non ancora ventitreenne, scelse la via dell'emigrazione partendo per l'Australia. Nei primi 4 anni fece il tagliatore di canna da zucchero nelle piantagioni tropicali del Nord Queensland; lovorò poi negli zuccherifici, nelle foreste, fece il fabbro, il meccanico, il saldatore, il carpentiere, il muratore. Alla fine del 1955 si trasferì a Melbourne e sposò la sua compagna di scuola, arrivata nel frattempo da Trieste, e si stabilì definitivamente in quella città; dalla felicissima unione nacquero due figli, Alex (ora imprenditore televisivo a Canberra) e Vivien (PHD in Farmacologia e Genetica, ora negli Stati Uniti).
Fu impiegato all'ufficio catastale sino al 1963. Nel febbraio dello stesso anno fu assunto dall'Ufficio Federale per le esplorazioni minerarie e si trasferì a Canberra, la capitale australiana. Partecipò a molte esplorazioni per ricerche petrolifere e minerarie acquistando una buona conoscenza nelle interpretazioni per la compilazione di mappe sismiche, geofisiche e geologiche. Privatamente aprì, con successo, uno studio di progettazione e consulenza edile.
Amante degli sport e dell'aria aperta tentò l'avventura calcistica riuscendo a raggiungere, nelle file dell'associazione sportiva Edera di Trieste, la Serie C. In Australia giocò in “prima divisione”, equivalente alla Serie A italiana. A Tirano fu consocio fondatore della ormai dimenticata Freccia Gialla degli anni quaranta. Appassionato montanaro, trasferitosi a Trieste frequentò la scuola per rocciatori diventando un provetto scalatore. Questa sua passione lo portò anche in Australia a compiere diverse prime scalate su roccia.
Ritiratosi a vita privata nel 1988, Cici Bonazzi sviluppò l'interesse nei dialetti e in particolare in quello tiranese. Dotato di buona fantasia e di ferrea memoria si mise a scrivere in rima diversi libretti di composizioni dialettali sui ricordi di gioventù, pubblicando in proprio nel 1993 una raccolta dal titolo 'l cambrìn dela memòria. Pure in quell'anno pubblicò la prima edizione del Dizionario Tiranese-Italiano, seguita in un secondo tempo dalla seconda edizione e di un’altra raccolta di composizioni Scarìzi che brüsa.
Seguirono la terza edizione illustrata del Dizionario con una storia di racconti e fantasie dal titolo Stòri de ‘n emigrànt.
Nel 2000 pubblicò Detti, Proverbi, Filastrocche, Modi di dire con allegato CD con pronuncia degli stessi e CD di Rime in dialetto tiranese con pronuncia.
Nel 2002 pubblicò “Lessico del dialetto tiranese con pronuncia e repertorio Italiano-Tiranese” con allegato CD con pronuncia di tutti i lemmi e locuzioni.
Infine nel 2003 pubblicò “Pensieri” composizioni in rima dialettale con allegato CD della pronuncia.
Nel 2007 il Comune di Tirano pubblicò il libro “Ricordi”; altre composizioni in rima dialettale con allegato il CD della pronuncia.
Scrive non soltanto in dialetto tiranese ma anche in dialetto triestino.
Nel 1999 fu nominato Cavaliere della Repubblica italiana per il lavoro svolto nel promuovere l’insegnamento della lingua italiana in Australia, per l’aiuto dato alla comunità italiana di Canberra ed in particolare modo per salvaguardare l’uso dei dialetti.
Attualmente sta lavorando sulla produzione di un DVD che raccoglierà quasi tutte le sue precedenti pubblicazioni con allegato il sonoro.
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