Nei giorni scorsi è stata resa nota la proposta per una nuova articolazione territoriale della rete 118 ovvero del servizio di soccorso su ruota. Detta proposta nasce dalla volontà di Regione Lombardia di “razionalizzare” il modello affinché si abbia una maggior efficienza con costi minori. Peccato che, per quanto riguarda il nostro territorio, il risultato è la sostituzione della presenza del medico sull’ambulanza – dalle ore 20.00 alle ore 08.00 – con una nuova figura di Infermiere Professionale “super”. E, per ora, si comincia da Tirano. E poi??
Il documento presentato da AREU lascia intravedere che Morbegno potrebbe essere il prossimo poiché abbiamo tempi di percorrenza sotto i 20 minuti, definiti ottimali, e poiché geograficamente vicino a Gravedona e Sondrio.
Ma non è tutto qui: il nuovo modello prevede la sostituzione dell’ambulanza medicalizzata presso il presidio di Sondrio con un Veicolo Leggero Veloce ovvero un’auto medica che raggiunga, in caso di necessità, l’ambulanza per prestare le cure del caso. Peccato che così facendo ci troveremo, molto spesso, ad aver “fuori” tutti i mezzi di soccorso e quindi non saremo in grado di far fronte ad una eventuale contemporanea seconda chiamata.
Se tutto ciò non fosse sufficiente occorre evidenziare che, come dice il documento di AREU, per ora si riorganizza così ma la prospettiva, l’obiettivo è quello di “prevedere una distribuzione poco diffusa di MSA” e quindi dobbiamo concretamente attenderci che AREU non si accontenti di “risparmiare” 12 ore di presenza notturna su Tirano ma punti a fare altri tagli attuando la cosiddetta politica del carciofo: togliere un pezzo alla volta.
Ad avviso di CGIL-CISL e UIL non è questo il modo di operare, serve un progetto complessivo nel quale sia definito il punto di arrivo e non si navighi a vista a tentoni quasi a voler tastare il polso dei cittadini per capire quale reazione hanno. La scelta di “tagliare” la presenza notturna su Tirano non può essere condivisa perché è una scelta basata sul risparmio economico – che si dice di non voler perseguire – e pensata valutando i numeri, ovvero pochi cittadini, poche uscite, pochi codici rossi = possiamo tagliare!!
Per fare un parallelismo visto che ci sono pochi incendi togliamo i vigili del fuoco!!
Seguendo questa logica aberrante presto potremmo vedere altri tagli, che da tempo siamo costretti a subire sul sistema sanitario, che di fatto faranno si che vivere in alcune zone della nostra provincia sia più rischioso che in altre, significa che gli anziani – popolazione critica per natura – correranno più rischi di altri.
Se questa è la nuova politica della Regione Lombardia sulla Rete di Emergenza Urgenza, il Sindacato Confederale ne prende le distanze, rivendica una specificità territoriale montana che ci ha sempre caratterizzato ed invita le istituzioni ad agire il loro ruolo a tutela della salute pubblica e non a tutela di interessi politici di parte.
Il tema della salute è importante, ma la rete 118 lo è forse ancor di più perché è lì che, spesso, si gioca la partita più importante: quella della vita. CGIL – CISL e UIL chiedono ad AREU la ridefinizione del progetto con il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati.
Sondrio, 24 agosto 2010
Le Segreteria Provinciali Confederali
CGIL CISL UIL
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