Il caso è scoppiato nel 1999 quando alcuni dipendenti pubblici (bidelli, assistenti amministrativi e tecnici) sotto le dipendenze della Provincia sono passati sotto le dipendenze del ministero della Pubblica Istruzione. In questo passaggio, la legge 124/1999 riconosce in minima parte gli scatti di anzianità maturati dai lavoratori.
Una sentenza del 2003, che dava ragione ai lavoratori, ri-quotava gli stipendi, aggiungendo anche gli scatti d'anzianità precedentemente non riconosciuti. Una nuova legge del 2005, e un ricorso respinto dalla Cassazione nel 2008, hanno di fatto costretto i dipendenti pubblici a restituire le somme percepite in più, derivate dal riconoscimento totale degli scatti di anzianità.
Di fatto, circa 70.000 dipendenti pubblici in tutta Italia si sono trovati costretti a restituire dei soldi allo Stato, con cifre che arrivano anche a quale migliaia di euro. Di questi, a Tirano, si sono registrati 13 casi:
- 1 caso nelle scuole primarie;
- 0 casi nelle scuole medie inferiori;
- 12 casi nelle scuole medie superiori (2 assistenti tecnici e 10 tra collaboratori scolastici e assistenti amministrativi).
In due dei dodici casi presentatisi al Pinchetti di Tirano(quello degli assistenti tecnici), il Ministero ha già stabilito gli importi e quindi gli interessati stanno già restituendo le somme dovute. Le altre dieci persone, invece, sono in attesa di conoscere l'entità del debito.
L'ultima speranza per questi dipendenti pubblici, vittime di quella che sembra una vera e propria ingiustizia, è una sentenza favorevole in seguito al ricorso presentato a Bruxells presso la Corte europea per i diritti dell'uomo
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