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giovedì 16 dicembre 2010

LE MEMORIE DI FAUSTO SIDOLI: "IL MIO PRIMO MAL DI MARE"

Sotto il pagliolo trovano alloggiate in camera stagna, anche le batterie al piombo che forniscono l’energia elettrica per la navigazione del sommergibile in immersione. E vi assicuro che lo spazio occupato dalle batterie è assai rilevante dato che sono batterie del peso di oltre 40 tonnellate...

Ultima parte di dimensione rilevante sono le casse per il deposito combustibile e per l'acqua potabile. Alla partenza oltre 140 tonnellate di nafta ed una decina di tonnellate di acqua dolce. A parte, è sistemato il deposito delle munizioni per i due cannoni da 100/47 e quelle per la mitragliera da 13,2.

Passiamo alla parte più importante che è l'equipaggio. A bordo siamo in 55, e tolto il Comandante rimaniamo in 54. Due sono gli Ufficiali di coperta, due gli Ufficiali di macchina.
Gli Ufficiali di coperta eseguono il punto nave e tutte le operazioni relative alla navigazione ed in caso di combattimento in superficie, sono addetti alle armi. Gli Ufficiali di macchina sono addetti a tutte le manovre per il passaggio del sommergibile dalla superficie all’immersione, oltre a seguire tutte le attività relative a tutti i macchinari esistenti a bordo. Ogni Ufficiale esegue il turno di guardia di quattro ore. Il mio posto di guardia è alternato con il direttore di macchina ed è in camera di manovra. Gli altri 50 uomini di equipaggio sono divisi in due turni di 25 persone, così ripartite:

  • Camera di lancio a prora: un addetto ai siluri, due marinai, e un elettricista. Totale quattro.
  • Stazione radio un operatore. Totale cinque
  • Camera di manovra: un addetto al timone di direzione, un addetto ai timoni di profondità, un addetto ai ripetitori di macchina, un addetto alle manovre delle pompe assetto e un elettricista. Totale dieci
  • Si passa dalla cucina dove il cuoco è sempre in attività. Totale undici.
  • Locale motori: due addetti al funzionamento dei motori termici, quello alla chiusura del portellone dei gas di scarico ed due meccanico. Totale sedici.
  • Camera di lancio a poppa e motori elettrici: due addetti alla manovra dei motori elettrici, l'addetto ai tubi di lancio ed un elettricista. Totale venti.

Responsabili dei servizi vi era un capo (maresciallo di I, II, III,) e quindi vi era il capo meccanico (che sovrintendeva a tutti i servizi ausiliari), il capo motorista , il capo elettricista, il capo silurista ed il nostromo. 5 + 20. Totale 25 per due turni 50. Quando i capi non erano in servizio il posto era coperto dal sottocapo che in generale erano sergenti o sergenti maggiore.

Ci ormeggiamo alla punta De Grave ad una vecchia nave che serve di appoggio ai battelli sia per l’uscita che per il rientro ed è governata da marinai tedeschi. L’uscita nel golfo di Biscaglia è poi comunicata attraverso l’equipaggio di questa nave che funge da stazione di comunicazione.
Dato il benestare alla partenza, usciamo in mare aperto per trasferirci alla piccola base di La Pallice poco oltre il porto di La Rochelle. Alla foce della Gironda il pilota francese saluta e se ne va. Il governo del sommergibile è ripreso dal Comandante.

Il mare è grosso, il golfo di Biscaglia è in burrasca.
La rotta per la Rochelle è stabilita tra la costa e l'Ile d'Oleron e l'Ile de Ré. Abbiamo mare cattivo al traverso a sinistra. E qui soffrii il mio primo mal di mare perché il rollio era veramente importante e per mantenere l'equilibrio bisognava restare aggrappati al corrimano.
Per il primo tratto abbiamo sulla destra la penisola D’Aevert, e superato capo De la Cambre si vira a destra per prendere a Nord, e qui incontriamo l’oceano Atlantico.

Nei giorni precedenti vi era stata grossa burrasca, ora il vento è cessato ma le onde sono ancora rilevanti: mare forza 5/6. Non vi è vento e pertanto la cresta dell’onda non è rotta ma è una dolce collinetta. Pigliamo il mare al traverso di sinistra con onde molto lunghe, ossia tra una cresta d’onda e la successiva vi sono una cinquantina di metri. Così il sommergibile si trova orizzontale nel cavo dell’onda, poi arriva la successiva che lo fa rollare a dritta di circa 30 gradi, mentre sale sull’onda verso la cresta, rimettersi orizzontale in cresta d’onda e rollare a sinistra per altri 30° per scendere l’onda, riappianarsi in cavo d’onda e così via.

Si combinano quindi due movimenti: il rollio (oscillazione a destra e a sinistra) e la salita e discesa dall’onda con un dislivello di circa 5/6 metri. Questo doppio movimento provoca le seguenti sensazioni: quando il sommergibile sale sull’onda il mio stomaco è schiacciato verso le budella, quando scende lo stomaco mi arriva in gola, quando rolla a destra lo stomaco mi va a sinistra e quando rolla a sinistra lo stomaco mi va a destra. Questi movimenti provocano al mio organo un antipatico malessere che normalmente è indicato con il termine “mal di mare”.

Per fortuna dopo un’ora di navigazione imbocchiamo il canale tra l’isola d’Oleron e la terra ferma. L’isola ci protegge dal mare grosso, le onde non ci sono più, si naviga in mare calmo. Il mio stomaco si riappacifica con il resto del corpo ed il disturbo cessa. Quando poi rincontriamo il mare grosso sempre al traverso, prima di giungere a La Pallice, sono diventato un lupo di mare, non ho più disturbi e sono perfettamente a posto.

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