“Ci auguriamo – dichiara il presidente di Federalberghi Sondrio Aurelio Paruscio – che questa nuova ipotesi di tassazione non trovi attuazione. Si tratterebbe, infatti, di un ulteriore elemento di penalizzazione dell’economia turistica di tutto il paese, che andrebbe a gravare su un settore che già è sottoposto ad un regime di tassazione maggiore rispetto a quanto avviene negli altri paesi europei*. E, ancora più grave, questo costo andrebbe a pesare sulle tasche dei nostri clienti/consumatori italiani e stranieri”.
“Un doppio danno quindi – continua Paruscio – poiché questo costo:
- da un lato andrebbe a indebolire la competitività di un comparto produttivo vitale per la nostra provincia e più in generale per il nostro paese,
- dall’altro andrebbe a far lievitare i costi diretti che devono sostenere i consumatori per un soggiorno alberghiero.
- Altro elemento fortemente penalizzante per le nostre aziende – precisa Paruscio – è il fatto che questa imposta è ipotizzata solo per i soggiorni nelle strutture ricettive, senza andare a toccare tutte le altre componenti del comparto turistico”.
“Anche l’economia turistica della provincia di Sondrio – conclude Paruscio – risulterebbe quindi penalizzata da questo nuovo balzello, perdendo ulteriormente in competitività nei confronti dei territorio montani sia confinanti sia stranieri”.
* Secondo Federalberghi nazionale la tassazione italiana è circa del 31% contro una media europea del 24%
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