Con la trasmissione per via analogica, il segnale in arrivo (e quindi l’immagine) sarà tanto più valido e preciso, quanto più forte sarà il segnale in partenza che arriva in modo diretto al nostro apparecchio.
Con il digitale terrestre c’è invece una duplice trasformazione. Il segnale in partenza viene trasformato in numeri (digitali), spedito e, all’arrivo, questi numeri tornano poi ad essere convertiti in immagini. Queste immagini saranno valide anche se il segnale che ha portato i numeri è stato appena sufficiente.
Tanto per fare un esempio: il numero 5, purché sia leggibile, conserva lo stesso valore sia se è arrivato con un segnale debole sia con un segnale forte. Insomma, al di sopra di un minimo d’energia indispensabile, l’immagine non dipende più dalla forza del segnale, ma dai numeri digitali che mi reca.
Questa tecnica ha consentito in radiologia di ridurre al 30% le emissioni di raggi ”X” necessari per fare gli esami diagnostici e in campo astronomico ha permesso di avere ottime immagini riprese da satelliti in lontani pianeti, benché a noi sulla Terra arrivino segnali debolissimi.
F.Clementi
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