Ci viene assegnata una zona a levante di Gibilterra, assai vicina alla base navale inglese. Nostro compito é osservare la flotta inglese nelle eventuali uscite da Gibilterra, se possibile attaccarla e comunque segnalarne i movimenti. Nel trasferimento verso Gibilterra si naviga in immersione di giorno ed in superficie di notte. E' necessario navigare in superficie di notte perché abbiamo bisogno del ricambio aria, della carica delle batterie elettriche, della ricarica delle bombole di aria compressa che serve per compiere tutte le manovre necessarie per lo svuotamento dei doppi fondi, per l'avviamento dei motori termici e per le manovre in caso di rapida immersione.
Stiamo navigando in superficie di notte, quando arriva il grido della vedetta:
La camera di lancio di prora è in piena attività: vengono aperti i portelli esterni dei quattro tubi lancia siluri. Vengono regolate le profondità di navigazione dei quattro siluri armati già nei tubi di lancio, vengono tolte le sicurezze che impediscono il lancio degli ordigni per manovra occasionale, ed in camera di manovra si accendono le luci sul quadro del comando di lancio. Il D.M. é vicino alle apparecchiature per la rapida immersione e il nostromo è vicino ai pulsanti per l'eventuale lancio.
Intanto in plancia il comandante da le indicazioni all'ufficiale in seconda che lo assiste per il lancio: dà la velocità presunta della nave avvistata, indica la rotta della nave da attaccare rispetto alla rotta del sommergibile, ed intanto comanda una accostata del battello per mettersi con la rotta ben al traverso della nave presa di mira.
Inseriti tutti i dati nella strumentazione arriva al momento calcolato il classico comando:
L'aria espelle i siluri dal tubo di lancio e questi iniziano autonomamente la loro corsa. Dalla camera di lancio arriva la conferma:
Seguiamo sul cronometro di camera manovra il correre del tempo. Poco dopo il tempo previsto, prima uno scoppio sordo, seguito dopo pochi secondi da un secondo scoppio.
Certamente il bersaglio è stato colpito. Nel frattempo suona il clacson della rapida immersione. Le manovre si susseguono, in pochi secondi la coperta è sottacqua, il battello si apprua, e scendiamo a circa 50 metri. In camera di manovra il comandante ordina quota periscopica, alza il periscopio ed osserva il mare: ormai è parecchio scuro e più nulla é rilevabile.
Di nuovo emersione, si riesamina il mare e tutto è deserto. Ciò che si doveva compiere è stato fatto e la navigazione riprende con rotta verso Gibilterra. Tutto rientra nella normalità, salvo in camera di lancio di prora, dove il capo silurista è alle prese con la ricarica dei tubi di lancio uno e due. In uno spazio estremamente ristretto deve manovrare due siluri lunghi alcuni metri, del diametro di oltre mezzo metro e del peso di svariati quintali. A mezzo di appositi paranchi già fissati allo scafo resistente procede con cautela alle relative manovre. Ogni siluro ha nella sua testata oltre due quintali di esplosivo, e la cautela nella manovra non è mai troppa.
Manovra errata avrebbe significato la perdita del sommergibile con tutti quelli che sono a bordo: è una bella responsabilità. Ma è tutta gente di alta professionalità. La manovra si compie in perfetto ordine ed il sommergibile ha di nuovo riacquistato tutta la sua potenza bellica.
Giorno e notte si naviga e finalmente siamo nel posto assegnatoci. Di notte si vedono le luci del Nord Africa e all’opposto della costa della Spagna. Siamo poco a levante di Gibilterra. Giorno e notte seguiamo attraverso gli idrofoni il normale traffico di controllo nello stretto e tra le coste Spagnole ed il Nord-Africa. E così tra le varie osservazioni e comunicazioni a Supermarina di ciò che il sommergibile vede e sente, passano i giorni. Finché una notte l'idrofonista, verso mezzanotte comunica:
La segnalazione di rumori di turbine indica il movimento di navi da guerra. Le altre navi, i pescherecci, i rimorchiatori, le navi controllo traffico hanno motori a scoppio o motori alternativi e quindi i suoni recepiti dall’idrofonista gli consentono di stabilire quale tipo di nave li emette.
E' la prima notte che viene captato rumore, seppur debole ed assai lontano di turbine. Si aguzzano le orecchie per sentire attraverso l'interfono ciò che arriva dal reparto idrofoni. La segnalazione di turbine in movimento, seppur debolissima viene confermata dal capo idrofonista, che ha abbandonato la sua cuccetta al primo segnale di intercettazione di rumore. Questo leggerissimo rumore di turbine assai lontano si protrae per molto tempo.
Dopo circa un’ora un’ora e mezz'ora, il rumore di turbine viene segnalato non più in una sola direzione, ma su un arco di circa 5 gradi, ciò significa che non è più una sola nave di cui si percepisce il rumore ma di più navi.
Essendo notte siamo in emersione, ed il comandante che nel frattempo è arrivato in camera di manovra, ordina di andare sotto per migliorare l'ascolto. Il battello si posiziona a 50 metri. L'ascolto idrofonico migliora ed il rumore di turbine viene recepito con maggior chiarezza. Sono ormai le due di notte, per fortuna abbiamo completato la ricarica della batterie, completata la provvista di aria, così che il sommergibile è in perfette condizioni per tenere il mare. Con il passar del tempo l'arco di ascolto del rumore di turbine in moto si va ampliando: da 5 gradi si passa a 10, poi a 20 e l'intensità del rumore aumenta. Dalla rocca di Gibilterra siamo a una trentina di miglia, quindi molto vicini. Navi a turbina le possono percorrere in circa un'ora e mezza.
Il tempo intanto corre e siamo verso le tre e mezzo del mattino. Siamo nel mese di marzo e le notti sono ancora lunghe, e poi siamo più a ponente dell'Italia e quindi l'alba giunge più tardi. Si continua l'ascolto.Ormai tutto il personale del sommergibile è sveglio ed in attesa degli avvenimenti. Dagli idrofonisti continuano a giungere notizie che tutti sentiamo. Il rumore di turbine aumenta, le turbine in moto sono ormai molte, l'arco che coprono è sempre intorno ai 20 gradi, ma l'intensità è in aumento. Siamo ormai verso le cinque del mattino e da oltre cinque ore dal primo avviso. Da parecchie ore sentiamo rumori di turbine, l'intensità ormai è sempre più forte, il grado di ricezione è salito a 30 gradi ed è ancora in aumento.
Anche la nostra curiosità è in aumento, la tensione pure, cominciamo ad immaginare che sia la flotta inglese di stanza a Gibilterra che sia in movimento. Siamo a quota periscopica...
A cura di Ezio Maifrè
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