Oggi, domenica 27 febbraio ho ripetuto il “rito“ con l’amico Omar venuto da un paese lontano e , dopo avere visitato l’interno della Basilica, ci siamo fermati sul piazzale innanzi all’ingresso principale.
Naso in su e grande ammirazione! Poi, a passo lento, siamo giunti sul piazzale dove il “trenino rosso“ del Bernina passa lento e imponente fischiando agli spettatori. Proprio lì, in mezzo al piazzale, l’amico Omar mi ha fatto una domanda alquanto impegnativa. Mi ha chiesto cosa rappresentasse e di chi fosse l’opera d’arte ubicata al centro della piazza e quale titolo avesse. Di una cosa ero certo; quel sito era già stato usato per l’ubicazione d’opere d’arte di grandi artisti quale il Manzù, ma quel monolito in calcestruzzo mi era sconosciuto. La curiosità dell’amico Omar per quell’opera mi è sembrata ossessiva, insomma per quietarlo, ho dovuto mio malgrado “inventare“ qualcosa e gli ho detto che quell’opera poteva essere d’artista locale e denominata “monolito con canna d’organo“. Nemmeno il tempo di illustrare l’opera ed ecco Omar, girare intorno al monolito con cinepresa. Sono quasi certo che mostrerà il filmato della Basilica e delle opere d’arte ai suoi amici. L’ho lasciato con l’augurio di rivederci l’anno venturo perché possa visitare ancora la nostra bella Valle e vedere ancora posato in quel punto il “monolito con canna d’organo”.
Ezio Maifrè
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