Quella delle acque è la partita del secolo e questo ricorso alla Corte Costituzionale, semmai vi fissero dubbi, li fuga definitivamente. In campo ci sono due squadre che si danno e si daranno battaglia fino alla fine. In lato del campo ci siamo noi, con tutti i Valtellinesi e i Valchiavennaschi, decisi a riappropriarci del nostro diritto di compartecipare significativamente alla gestione delle nostre acque; dall’altro lato ci sono tutti quelli che sperano di protrarre il più possibile in la nel tempo la situazione attuale, per continuare ad usufruire dell’enorme ricchezza prodotta dai nostri fiumi e torrenti. E, essendo molto alta la posta in palio, nessuno vuol “ceder palla”.
E allora usciamo subito dall’equivoco: c’è una squadra, quella avversaria che si è vista concedere un rigore. Questa non ci voleva, però il rigore non è ancora segnato (attendiamo cosa dice la Corte Costituzionale!), e soprattutto la partita non finisce con il rigore e noi siamo fiduciosi dei nostri mezzi e la giocheremo sino alla fine. Si dirà “ma qui è il Governo che impugna, allora il Governo (la Lega a Roma) è contro i Valtellinesi”. Fin troppo facile strumentalizzare e semplificare così!
Perché il Governo, politicamente amico di Regione e Provincia, ha proposto l’impugnativa alla Corte Costituzionale? Tento di dare una risposta che possa essere capita da tutti: immaginate il sindaco del vostro comune che ha deciso, per esempio, di azzerare l’ICI per tutti, grande festa in paese! Poi intervengono il segretario comunale, il responsabile ufficio tributi, il responsabile del bilancio e chi più ne ha ne metta che scrivono dicendo che quella delibera è illegittima e va revocata, imputando al sindaco stesso le eventuali responsabilità contabili.
Che fa quel sindaco secondo voi? E cosa può fare il Governo se alti funzionari di cinque o sei Ministeri si riuniscono e scrivono nero su bianco che a loro modo di vedere una certa legge è illegittima e va impugnata? E', nè più nè meno, è quello che successo anche nel nostro caso.
Ora valuteremo quali sono le contestazioni e certamente metteremo in campo tutte le azioni necessarie per “parare il rigore” e anche per vincere definitivamente la partita.
Se c’è da modificare la legge regionale, lo faremo. Se ci sarà da modificare la legge nazionale (Decreto Bersani del 1999) chiederemo al Governo di farlo!
Siamo disposti a discutere tutto senza venire meno all’obiettivo di restituire la gestione delle risorse idriche ai nostri cittadini. Noi sappiamo da che parte stare e continueremo a lavorare per dare riconoscimento ai valtellinesi dei loro diritti.
Mi sembra invece di cogliere una particolare eccitazione, in certi ambienti, in certi commenti e in taluni politici che li fa sembrare quasi più tifosi della squadra avversaria piuttosto che della nostra: ognuno è libero ovviamente di tifare per chi vuole ma tifare contro la squadra del territorio perché così tifa contro la Lega, non tutela certamente gli interessi della nostra gente.
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