Preferisco lasciare la parola al professor Gianluigi Garbellini che descrive così l’evento:
- “Ore 8.00, l’aula silenziosa della chiesa è immersa nella penombra appena intaccata dalla tenue luce che filtra dalle piccole aperture disposte lungo le pareti dell’abside e della navata. Ogni attenzione è per il lembo di cielo che appare al di là della fessura della monofora alla destra dell’altare che va rischiarandosi di un bagliore sempre più forte e preannuncia l’esplosione del sole. Ribattono le ore dell’orologio del sottostante santuario: rintocchi interminabili che sembrano voler conferire particolare solennità al momento.
- Ore 8.02 , sguscia piano finalmente il primo raggio di sole dalle creste del Monte Padrio nel mezzo del piccolo avvallamento che segna l’inizio della Valchiosa, esattamente al centro del sottarco della finestrella, come se questa vi fosse stata costruita attorno. Un fascio luminoso irrompe nella chiesa, si posa sull’estremità destra della parte anteriore della mensa dell’altare e attraversa obliquo l’abside, rischiarandone l’interno di una soffusa luce dorata, per spegnersi ai piedi della porta del campanile, come se volesse indicare i pochi passi che la separano dall’altare. Con impercettibile movimento esso attraversa la superficie dell’altare ;
- alle ore 8.35 indugia sulla pietra sacra e procede il suo lento cammino fino a toccare, ormai ridotto a poco più di un lume, l’angolo estremo sulla destra della mensa ai piedi dell’immagine affrescata di S. Perpetua, la cui spenta cromia acquista, grazie al riverbero della luce , inconsueta vivacità di colori.
- Ore 9,57 la suggestione è finita: il raggio svanisce , inghiottito dal chiarore grigiastro che si diffonde uniforme nella piccola abside e sugli sbiaditi dipinti, resi ancor più evanescenti dall’incerta luce. “
Personalmente ho assistito all’ evento tre anni fa e vi assicuro che qualcosa di magico e di sacro attanaglia il cuore. - Alle ore 15,30 di lunedì 7 marzo sarà celebrata la santa Messa. Ci auguriamo una bella giornata di sole.
Ezio Maifrè
- Storia
Dolce carezza.
Inviato da mengu il 18:30
Carezza di sole.
Nel chiaro splendore del mattino,
o sole, sei solitario poeta d’amore.
Invadi il crinale del monti
sfumando le ombre sul fondo valle,
poi lento dilaghi e accendi la vita
nel dolce torpore mattutino.
La pietra Sacra come diamante rifulge
nel raggio di magico incanto.
Mi è dolce questa carezza di sole
mentre penso alla luce divina
e a un Dio che nessuno conosce
ma che palpita nel raggio di sole.
e.m.
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