Sono alcuni possibili aggettivi per definire la tradizione delle tradizioni aprichesi, quella di chiamare al risveglio l'erba in un modo che più convincente non si può: con il clangore di mille campanacci e campanelli sbattuti ritmicamente dalle sei falangi di scampanatori in costume, corrispondenti alle sei contrade comunali, seguite da gruppi più informali di varia provenienza.
Andato in scena lunedì sera 28 febbraio, già il giorno dopo 1° marzo c'era nell'aria delle contrade d'Aprica un non so che di primavera. La temperatura tiepidina e il bel sole non debbono però trarre in inganno, perché Sunà da Mars è ormai solo un gioco, un bellissimo gioco. Non c'è minimamente più il bisogno di mettere foraggio nei fienili al più presto; anzi l'erba non si taglia più che in parte e i prati ritornano boschi.
In ogni caso Natura, che presiede alla crescita dell'erba, si guarderà bene per un po' di settimane, dall'esaudire la domanda ormai un po' goliardica del risveglio della terra. Non a caso le temperature previste per i prossimi giorni saranno di nuovo quelle adatte ad un marzo tutto da sciare. Altro che erba! Intanto vediamoci le immagini di una tradizione che ad Aprica rimane vivissima, partecipata anche da molti giovani e giovanissimi.
Antonio Stefanini
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