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martedì 5 aprile 2011

LA RELAZIONE PROVERA SU LAMPEDUSA INCASSA IL SÌ DI STRASBURGO

5 aprile 2011 - Porta la firma dell'eurodeputato valtellinese Fiorello Provera la relazione sull'emergenza migratoria nell'isola di Lampedusa votata oggi a larga maggioranza, per alzata di mano, dal Parlamento europeo riunito in seduta plenaria a Strasburgo.


Il testo, di cui si era discusso ieri sera alla presenza della commissaria Cecilia Malmstrom, chiede al Consiglio dei 27 Stati membri di agire per il reinsediamento dei rifugiati appoggiando Italia e Malta. Grazie a Provera, il caso Lampedusa con l'emergenza umanitaria che sta generando è arrivato nell'assise europea. La relazione rappresenta la concretizzazione di un intenso lavoro, durato un anno, svolto dall'eurodeputato valtellinese per affrontare un problema ormai endemico all'Europa, quello dei flussi migratori, che riguarda in prima battuta i Paesi del Mediterraneo ma che non può non coinvolgere tutti gli altri. Presentata a metà marzo in Commissione affari esteri, dove Provera è primo vicepresidente, la relazione era stata approvata con 53 voti a favore e un solo no.

Il testo fa riferimento all'articolo 80 del Trattato di Lisbona, che impone il principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri, anche sul piano finanziario. "Nessun Paese può far fronte da solo a un'emergenza di enormi dimensioni - sostiene Provera nella relazione -, per questo è necessario coordinare gli interventi nell'ambito della politica estera dell'Unione europea". Il testo si concentra sulla politica di cooperazione, un tema noto all'eurodeputato valtellinese che da parlamentare guidò una commissione bicamerale d'inchiesta sulla politica di cooperazione allo sviluppo firmando un progetto di legge di riforma del settore. Per prevenire i conflitti e mantenere la pace, azioni fondamentali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Millennio, suggerisce Provera, servono idee chiare e ingenti risorse finanziarie, al momento non disponibili, dunque è necessario rispondere a un fenomeno globale con una politica globale, coinvolgendo anche gli Stati Uniti.

"Accompagnare i Paesi di origine degli immigrati verso la democrazia e il buon governo mettendo a disposizione i nostri valori e la nostra esperienza – si legge ancora nel testo -. Offrire un'agenda economica capace di aumentare i livelli di occupazione e accordi commerciali in grado di generare un vero sviluppo economico, coerente con le leggi di mercato". Infine il richiamo alla formula more for more, il concetto di condizionalità dell'aiuto che premia i Paesi più attivi sulla strada delle riforma democratiche e del rispetto dei diritti umani
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