Un documento, proposto dal Presidente della Provincia Massimo Sertori, primo firmatario, sarà sottoposto a tutti e 78 i sindaci di Valtellina e Valchiavenna e ai 5 presidenti delle Comunità Montane per ribadire caratteristiche ed esigenze della scuola di montagna a fronte dei continui tagli previsti dal Ministero all'Istruzione.Il documento sarà poi consegnato all'Onorevole, eletto sul territorio, Jonny Crosio affinché venga discusso da questi direttamente con il Ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini con il quale il Presidente Sertori auspica vi sia al più presto un incontro.
“Una necessità - spiega il Presidente della Provincia - che nasce dalle ormai costanti e più che giustificate lamentele di tutto il mondo dell'istruzione locale: insegnanti, dirigenti scolastici, studenti e genitori. E' evidente che la nostra terra ha caratteristiche molto particolari - prosegue Sertori - che rendono difficile e sicuramente più costoso continuare a garantire tutti i servizi ai cittadini. La bassissima densità di popolazione, 180.000 abitanti disseminati in 78 comuni per una superficie globale di oltre 3.000 chilometri quadrati (pari a quella della Valle D'Aosta), implica una grande lungimiranza amministrativa e di gestione delle risorse. Ma - aggiunge il Presidente - se e qualora venissero meno i servizi più importanti sul territorio, la scuola è di sicuro uno di questi, assisteremmo ad un progressivo spopolamento delle comunità più periferiche con il conseguente
abbandono di una montagna che non è solo fonte di disagi, ma che rappresenta la nostra vera e più importante risorsa, basti pensare agli oltre 2 milioni di presenze turistiche annuali.Una risorsa che non appartiene solo a noi, ma a tutto il Paese. Se la nostra terra è paragonata ad una “piccola Svizzera” è grazie a tutti i valtellinesi e ai valchiavennaschi che hanno deciso di viverci, lavorando
e investendo anche per assicurare a tutti i visitatori il mantenimento di un ambiente piacevole e armonioso dal punto di vista ambientale così come ricco di servizi di qualità. Le nostre - dichiara Sertori - non sono lamentele di circostanza, ma circostanziate, basate su dati oggettivi e reali”.
Nessuna chiusura pregiudiziale da parte di Palazzo Muzio rispetto all'attuazione della riforma che per altro fra tutte le regioni ha penalizzato maggiormente la Lombardia e fra tutte le province proprio quella di Sondrio, ma la volontà di cercare una soluzione rispetto a quelle che sono le reali esigenze di un territorio unico in Italia per conformazione e dunque per problematiche e bisogni.
“Chiedo la possibilità - prosegue Sertori - di poter illustrare l'attuale situazione al Ministro dell'Istruzione grazie anche all'intervento del nostro Onorevole Crosio. Credo, inoltre - aggiunge - che la nostra Valle risponda perfettamente a tutti i parametri della deroga prevista per i territori montani. Non comprendo, dunque - conclude Sertori - perché invece nel nostro caso i tagli siano ancora più pesanti con conseguenze che non esito a definire drammatiche per il futuro delle nostre comunità e dei nostri giovani. Da mesi, grazie al nostro Assessorato all'Istruzione stiamo lavorando di concerto con tutte le parti interessate per far fronte alle difficoltà, prendo atto, però che se non fosse riconosciuta la specificità montana e la conseguente deroga a poco sarebbero serviti i nostri sforzi. Essendo ottimista per natura, credo che una soluzione condivisa e positiva per tutti possa essere trovata”
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