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martedì 7 giugno 2011

FRONTALIERI: SVIZZERA FUORI DALLA BLACK LIST

7 giugno 2011 - “Grande soddisfazione di tutta la Lega Nord per l’approvazione da parte della Camera della nostra mozione sui frontalieri”. A dichiararlo è il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni.

“Con questa mozione – sottolinea Reguzzoni – abbiamo posto l’accento su una questione fondamentale per tutti i Comuni di confine e per questa importante categoria di lavoratori che è nostro dovere difendere, in quanto asse portante dell’economia nella quale operano e pertanto meritevoli di tutela e di assoluta non discriminazione".

“La soddisfazione è ancora più grande – ribadisce l’on. Jonny Crosio – perché è stata accolta la proposta del Carroccio volta a escludere la Svizzera dalla black list. Il dispositivo della mozione – spiega Crosio – tiene infatti conto del fatto che ormai soltanto il nostro Paese è l’unico ad avere ancora la Confederazione Elvetica compresa in quella lista”.

La Svizzera – prosegue Crosio – ha soddisfatto le richieste di trasparenza finanziaria richieste dall’OCSE e pertanto è giusto e doveroso che sia esclusa dalla black list, per poter riallacciare proficui rapporti di collaborazione e cooperazione con la Confederazione elvetica”.

“In questa Aula – sottolinea l'Onorevole Comasco Nicola Molteni – posso dire con orgoglio che la Lega Nord è stata sempre al fianco di questi lavoratori e oggi chiediamo a gran voce al governo di cambiare marcia e accogliere la richiesta che soltanto la Lega ha fatto: escludere la Svizzera dalla black list. Ci auguriamo che il ministro Tremonti possa dare seguito a quanto da noi chiesto, nella consapevolezza che i rapporti con gli amici del Canton Ticino possano migliorare”.

I frontalieri della provincia di Sondrio, Varese e Como – sottolinea Molteni – sono persone oneste e non evasori fiscali come qualcuno ha cercato di far credere. Sono lavoratori che ogni giorno attraversano il confine mettendo a disposizione delle imprese oltre confine, competenze e grandi capacità, come dimostrano i dati sulla crescente richiesta di manodopera frontaliera”.

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