Siamo al Mulino Aino nel magnifico borgo di S. Carlo. La storia preindustriale del Mulin da la Rasiga in Aino affascinaquando ci ricorda che nel 1801, Gioan Antonio Marchesi padre affida "i due mulini per la summa convenuta di somme quattro di grano per ogni giorno". Questo complesso artigianale sarà legato per quasi un secolo all’immagine dell’ingegnoso poschiavino e dell’omonimo figlio, artigiani pieni di risorse e di spirito di iniziativa, precursori dei tempi moderni.
Per la Confraternita del chisciöl non poteva esserci luogo migliore per cucinare il chisciöl.La vecchia segheria, il mulino, la fucina rammentano l’arte e la fatica dei nostri padri e il loro essenziale cibo, al pari del “ buon chisciöl “ cibo semplice e genuino che però dà forza.
Numerosi poschiavini e turisti, il 4 giugno dalle ore 10.00 alle ore 15.00 hanno potuto visitare l’antico mulino, la fucina, la segheria , insomma tutto il complesso preindustriale con la collaborazione del Presidente dell’associazione Gianpietro Crameri, presente in ogni luogo, che faceva da “cicerone” mentre il signor Tiziano Giuliani con alcuni suoi collaboratori dava man forte alla Confraternita nella distribuzione del chisciöl , bresaola e affettati ai numerosi ospiti seduti ai tavoli adiacenti all’antica segheria.
La 10° “Giornata Svizzera dei Mulini “ con i 100 impianti in tutta la Svizzera ha dato l’opportunità a tanti ospiti di vedere tutti gli impianti del Mulino Aino in funzione e di vedere e assaggiare il chisciöl cucinato dai bravi chisciölieri e delle belle chisciöliere della Confraternita.
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La Confraternita, con il suo forte amor di Patria, non poteva certo mancare anche all’evento delle ore 21.30 a palazzo Salis in abbinamento al “Concerto Palazzo – Cantare… con gusto“, con la prestigiosa partecipazione del coro "Monti Verdi" e del coro "Concordia Merano".
E’ naturale! Dove l’animo si inebria di canti e la fantasia vola non può mancare la delizia del palato e in questi casi il chisciöl è d’obbligo e diventa sinfonia di palato.
Stupenda serata! Le parole scritte per descrivere gli eventi dicono poco. Occorre sempre e in ogni caso saper dire “io c’ero“.
Per lo sventurato” che s’ è perso questi due magnifici eventi, propongo come atto consolatorio alcune fotografie.
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Ezio Maifrè
www.confraternitadelchisciol.com
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