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venerdì 3 giugno 2011

"LE NOSTRE VIE": LARGO SUOR CAROLINA CASTELLI

IL Largo Suor Carolina si trova all’incrocio tra le via Bertacchi e la via Andres, proprio davanti all’ultima costruzione, in ordine di tempo, del complesso della Casa di riposo tiranese... (Di Ivan Bormolini)

Suor Carolina apparteneva all’ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice e operò in città per ben cinquant’anni; giunse a Tirano il 15 settembre 1898 assumendo il ruolo di vicaria economa e addetta al ricovero.
Si dedicò instancabilmente rivolgendo la sua opera verso gli umili, i poveri, gli abbandonati e a uomini, donne e bambini che ne chiesero l’aiuto per affrontare la vita di tutti i giorni in quella Tirano dove povertà e miseria certamente non mancavano.

Sempre disponibile, la sua opera non conosceva confini, non prendeva nemmeno parte alla gita annuale con le sue consorelle tanto era forte il bisogno di lei a Tirano; la sua gita erano gli esercizi spirituali che si tenevano a Nizza o a Varese, nulla di più.
Solo cinque o sei giorni all’anno per fare un approfondimento della sua già grande fede e per incontrare le madri superiori dell’ordine e le sue consorelle che la ricaricavano di entusiasmo e forza, quella forza necessaria per dare un aiuto concreto ai tiranesi.

Nel 1938 festeggia con le altre consorelle il quarantesimo anno di permanenza a Tirano: in suo onore, il missionario salesiano don Carlo Braga celebra un Messa e tre anni dopo, il 13 settembre 1941, con una grande festa alla quale presero parte le autorità civili e provinciali,le venne conferita la medaglia d’oro di benemerenza.
Per il cinquantesimo di presenza a Tirano nel 1948 le ex allieve, per festeggiare l’evento,misero in scena una rappresentazione teatrale nel salone dell’asilo.
Nella notte del 4 ottobre del 1951, attorniata dalle consorelle e dalla direttrice, alle ore 2,45 la suora, che tanto aveva fatto per i tiranesi, cessò di vivere. I funerali furono solenni, vi presero parte tutti i bambini degli asili e delle scuole, le autorità comunali con il gonfalone, il clero ed il popolo.
Sulla sua ultima dimora al campo Santo venne scritto:

"Camminò nella pratica della carità evangelica, sulle orme dei suoi fondatori, San Giovanni Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello".

Ivan Bormolini

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