In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete capito tutte queste cose? ”. Gli risposero: “Sì”. Ed egli disse loro: “Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”.
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Dopo settimane intense di attività in oratorio con centinaia di bambini e ragazzi, ci siamo ritirati a Doverio, in provincia di Brescia. La baita che ci ospita è immersa nel bosco e circondata da prati. Dedichiamo tempo al gioco, al preghiera, ai lavori domestici.
Oggi il programma prevede “caccia al tesoro”. Gli indizi sono stati disseminati con cura, gli animatori accompagnano le squadre e altri aspettano i ragazzi alle tappe per affrontare le prove di abilità. Tutti hanno un solo obbiettivo: arrivare al tesoro nascosto.
Dalla mia postazione li sento gridare, vedo l’entusiasmo della corsa e mi chiedo quanto di questa passione ci sia nella vita cristiana per cercare il vero tesoro nascosto. A volte mi sembra di vedere tanta abitudinarietà, stanchezza, superficialità.
Mi chiedo: nelle nostre giornate dove si vede che siamo cercatori appassionati del Regno di Dio? Da quale angolo della nostra vita si intuisce che siamo alla ricerca di un tesoro nascosto?
Sul lavoro, in famiglia, nello sport o negli hobby, dove si vede che siamo portatori di una novità irriducibile al buon senso comune?
Il Rabbi di Nazareth lo dice senza mezze misure: il regno dei cieli è un tesoro nascosto, è una perla preziosa, è qualcosa per cui vale la pena vendere tutto il resto e scoppiare di gioia.
La vita cristiana è un’ avventura meravigliosa e non solo un formale rispetto di codici e leggi per stare in pace con la coscienza e guadagnarsi la vita eterna. Purtroppo la stragrande maggioranza dei cristiani pensa alla fede come un ricettario di comportamenti da rispettare per poter mettere tanti bei timbrini sulla propria tessera e guadagnarsi un bel posticino in paradiso... Non possiamo davvero ridurre la nostra esperienza di fede a una serie di cose da fare o da non fare, regole da rispettare o cavilli da non trasgredire. Se il cristianesimo fosse solo questo sarebbe una tristezza devastante!
La fede, quella nel Dio di Gesù Cristo, è l’esperienza di un incontro che può cambiare la vita, che può mutare l’ordine delle priorità, che può donare un coraggio inaspettato per vivere i momenti più duri della vita. Dobbiamo solo avere il coraggio di scavare un po’ e di smuovere le muffe delle nostre abitudini.
Mentre rileggo il testo, ascolto le urla dei ragazzi che tornano dalla caccia al tesoro. Le squadre si dividono per contare i punti e mi colpisce proprio questo: alla ricerca del tesoro non siamo soli, non è un’avventura solitaria.
Se ti senti smarrito e ti sembra d’aver perso la rotta, ricordati che la tua squadra è la Chiesa. Buona caccia a tesoro!
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