Le foto spettacolari e il racconto di un Safari in Africa.
Sulla jeep 4X4 , land cruiser, scoperta adatta ad andare anche fuori pista, all'alba, durante il giorno, al tramonto abbiamo partecipato ai safari nella zona Tornybusch (riserva con un'estensione di 10.000 ettari di vegetazione ad arbusti , ad alberi di acacia , di marula, di mopane... ).
Il ranger addetto alla ricerca di indizi (seduto su un seggiolino all'esterno davanti la jeep) allo studio delle impronte degli animali e ... ai loro escrementi faceva da guida.
Nonostante il freddo pungente dell'alba o del tramonto c'erano i colori della terra , delle strisce di sole sulle cortecce verdi dell'albero della febbre o il giallo dei becchi dei buceri che svolazzavano trai rami con i babbuini insonnoliti , a entusiasmarci in quei silenzi di versi, di fruscii improvvisi .
Nel busch , ora a destra , ora a sinistra , dopo pedinamenti ecco apparire giraffe tra le acacie o mamma rinoceronte con il piccolo (nero), e più avanti in uno spazio aperto le zebre con le criniere ritte in un perfetto alternarsi di bianchi e neri.
Un elefante apparso improvvisamente da dietro ci ha fatto sussultare : immobile ho sentito il suo passo e la proboscide che leggermente ha sfiorato la manica della giacca : Incredibile ! Una massa grigia di muscoli che ondeggiava ! ricordo l'orecchia grande e larga e la sicurezza con cui chiedeva il passo. Il roteare di un gruppo di avvoltoi e gli artigli dispiegati per l'atterraggio hanno spinto i ranger a dirigerci verso quella direzione .... una famiglia di ghepardi ( due adulti e tre piccoli) si stavano gustando la preda cacciata da poco : un impala dagli occhi aperti occhi ormai vuoti e fermi . Mamma Ghepardo indispettita della nostra intrusione cercava soprattutto di proteggere preda e piccoli muovendosi in tutte le direzioni interrompendo il pasto. Abbiamo seguito una mandria di bufali che andava al laghetto per abbeverarsi, le corna appuntite all'estremità ,la marcia quasi militari con l'elmetto. Nelle luci del tramonto piccole manguste febbrili e vivacissime entravano e uscivano dai buchi di un enorme termitaio arancione a piramide , ormai casa loro mentre uno sciacallo dorato correva veloce più avanti.
Quando gli ultimi bagliori del giorno rosseggiavano verso l'altopiano o tra i rami spogli delle marule ecco sua maestà il leone.
Accovacciato con la criniera scura che scuoteva un poco . Lo sguardo era lontano verso il richiamo di una leonessa che solo lui vedeva nel folto del busch. le zampe enormi biancastre nella luce delle torce (vietati i fanali per non disturbare gli animali) o degli infrarossi due volte, nella proporzione, le mie mani. Al ritorno ci aspettava il nostro "leopardo " e sì quell'animale aveva scelto come territorio di caccia la zona del nostro lodge. In camera dovevamo essere accompagnati e scortati da personale armato e di notte.. nel buio l'ho sentito ruggire , un ruggito sordo e continuo. La mattina, sul ponticello che accompagnava il nostro cammino verso la zona centrale dell'hotel tracce di sangue.... la caccia aveva avuto luogo.
(a cura di Ezio Maifrè)
Seguono le foto. Un particolare ringraziamento alla gentile Luisa che ci fa
“ vivere “ forti emozioni nelle sue meravigliose foto. “ Il mal d’Africa “ sembra colpire molti a motivo di una natura selvaggia come Dio l’ha creata.
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