1 settembre - Oggi inizia un nuovo anno scolastico per tutte le scuole della nostra Provincia: al via il 5/7 settembre le scuole dell’infanzia e il 12 settembre negli altri ordini di scuola. Nonostante manchi una settimana o poco più all’arrivo degli alunni in classe non tutte le cattedre sono occupate.
Nominati pochi giorni fa gli insegnanti per i pochi posti a tempo indeterminato disponibili (in tutti i gradi tranne che su posto comune della scuola primaria), trovata una sede annuale per gli oltre 50 docenti in esubero perdenti posto dopo i tagli della riforma Gelmini, nessuna comunicazione è giunta dall’Ufficio Scolastico Provinciale alle centinaia e centinaia di insegnanti precari che aspettano di sapere se quest’anno lavoreranno, per non parlare di chi è in terza fascia (insegnanti senza l’abilitazione, ma disponibili per supplenze nelle scuole) per i quali non è ancora stata redatta nemmeno la graduatoria.
Questi i commenti di tre insegnanti precari:
- “La situazione è difficile per chi è reduce da un posto annuale in quanto ha trascorso i mesi estivi nell’incertezza di sapere dove e soprattutto se lavorerà a settembre, senza possibilità di costruire alcun genere di progetto personale ovviamente. Ad oggi non si sa né quanti siano i posti ancora disponibili, né tantomeno gli insegnanti che hanno diritto ad essere nominati e ciò probabilmente si scoprirà solo il 7 settembre quando cioè la scuola dell’infanzia sarà già iniziata e nella scuola primaria saranno già stati preparati orari e progetti. Ci si troverà così, ammesso che un posto si riesca a ottenere, proiettati in una realtà scolastica sconosciuta e oltretutto ad attività iniziate: più precarietà di questa…”.
- “Fare l’insegnante è un lavoro che richiede passione e impegno; purtroppo questo è quello che pare mancare a livello istituzionale dove si fanno tagli lineari senza considerare le specifiche realtà in nome di un risparmio che ricade prima di tutto sulla qualità del servizio offerto. E siamo solo all’inizio dell’anno scolastico, chissà cosa ci aspetta considerati i tagli ai sostegni, agli enti locali che forniscono assistenti comunali, ai fondi per le supplenze”.
- “Una volta la maestra con il prete e il medico godeva di un estremo peso sociale, quasi reverenziale, non si pretende questo, ma almeno sapere se esiste un posto di lavoro per noi prima dell’inizio dei lavori sarebbe gradito!”.
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