2 ottobre 2011 - L'intervento di Gianluigi Garbellini, capogruppo di "Tirano per tutti", sull'adozione del Programma Integrato di Intervento di iniziativa privata per il recupero dell'isolato "Sant'Agostino" ed aree contermini.
Con improvvisa e non motivata accelerazione - a pochi giorni da una seduta impegnativa quale quella di adozione del PGT - il Consiglio Comunale è chiamato a deliberare l'adozione di un Programma Integrato d'Intervento di grande portata, mai sufficientemente studiato in ogni suo dettaglio dal semplice consigliere comunale, tanto vasta e complessa è la materia.
Spiace notare l'assenza dei concittadini (sono presenti tre persone e un giornalista) al dibattito su un argomento tanto importante per la nostra città.
Non si può non essere d'accordo sul fatto che l'area vada recuperata e nel migliore dei modi, data la sua ubicazione nel cuore storico di Tirano: da troppi anni - quasi una trentina - l'abbandono e l'incuria di proprietari e amministratori sono stati totali con il risultato dell'alto degrado che è davanti agli occhi di tutti, non più risanabile se non con la demolizione di una parte delle costruzioni ormai fatiscenti.
Il progetto proposto intende dunque far risorgere l'intero isolato da integrare con dignità al centro della città. Credo che su questo obiettivo il consenso sia unanime. La proposta presenta spunti interessanti e condivisibili, ma anche aspetti critici di non lieve entità, che meritano la massima attenzione data l'importanza della posta in gioco.
Tutti siamo consapevoli che il centro di Tirano necessiti di parcheggi, problema del resto comune a tutti gli insediamenti del passato, che però si cerca di risolvere con strutture ai margini del centro storico e non nelle aree recuperate con demolizioni all'interno di un tessuto urbano fitto di costruzioni, come nel caso presente.
La realizzazione dei previsti due piani interrati nella fase esecutiva - come ben ricorda la nota del Settore Pianificazione Territoriale etc. della Provincia di Sondrio del 6 dic. 2010 - potrebbe far incappare in "valenze archeologiche", del tutto probabili data l'antichità dell'insediamento in questione, - come fa presente la stessa Soprintendenza per i Beni Archeologici nella nota del 25 nov. 2010 -, ma anche trovare qualche difficoltà di natura geologica e geotecnica o per la prevenzione incendi, di cui pare che nel programma presentato non si faccia cenno alcuno.
Inoltre, questo scavo così profondo (che tra l'altro distruggerà antichissime cantine voltate) quali conseguenze avrà sulle costruzioni adiacenti, tra cui la storica casa ex Quadrio e il non lontano palazzo Torelli? Si dirà che la tecnologia costruttiva di oggi dà tutte le garanzie. Noi non ne siamo così certi. Quei residenti della vicina Via Ambrosini, che giustamente hanno avanzato con nota del 24 nov. 2010 le loro richieste in merito a fognature, condotta idrica e illuminazione, sanno il pericolo che corrono le loro case con i movimenti di demolizione e di terra in programma?
Qualora comunque si giungesse alla realizzazione dei due piani di parcheggio (privati e pubblici), la perplessità nostra riguarda l'accesso e l'uscita - soprattutto l'uscita in Via Torelli - sicuramente da ristudiare nei termini indicati poco fa dal consigliere Pola.
Sorprende non poco, quanto leggiamo nella relazione predisposta per la presente votazione, dove si scrive che "nonostante l'indicazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici" l'Amministrazione intende adottare, così come proposto, l'intero progetto "nei suoi elementi fondamentali, che risultano strategici per la città e prevalenti sugli obiettivi di tutela proposti dalla Soprintendenza", cioè la totale demolizione dell'esistente con una sua parziale ricostruzione, disattendendo quanto la Soprintendenza, per conto del Ministero che rappresenta, ha ribadito e prescritto nella sua nota del 24 giugno 2011. Si chiede infatti in questa nota ufficiale "una revisione della proposta progettuale" in modo da "conciliare le esigenze di riutilizzazione dell'isolato in esame con quelle della conservazione e del recupero almeno di parte dei fabbricati esistenti, con particolare riferimento agli edifici prospicienti la Via Torelli e significativamente ai fronti esterni".
Del resto anche nel parere del 10 nov. 2010 della Commissione per il Paesaggio si parla apertamente di "risanamento conservativo tipologico per gli edifici che si affacciano su Via Torelli" e si confida in un indirizzo di maggiore attenzione e precisione "nelle successive fasi di progettazione", trattandosi di una parte della città storica. Parole al vento dunque per l'Amministrazione quelle degli organi preposti alla tutela!?
Crediamo. a questo punto, che sia realmente necessaria una revisione del progetto che tenga conto di questi aspetti non secondari. La totale demolizione è sicuramente un vulnus, un "brutto colpo" in parole povere, a una delle parti più antiche e qualificanti di Tirano, prossima ai monumenti simboli della città (le chiese di S. Martino, S. Agostino, palazzo Torelli, palazzo Lantieri, torre Torelli e palazzo Marinoni).
Conserviamo dunque, incorporato nella parte ricostruita, il fronte della antica costruzione sulla Via Torelli, la strada principale di un tempo che diversamente ne verrebbe snaturata; facciata - questa in oggetto - non priva di attrazione nella sua presunta disarmonia, che, senza nulla togliere alle innovazioni e agli ammodernamenti in progetto, resta a testimoniare l'abitare nella "vecchia Tirano" e non è priva di una sua dignità nelle caratteristiche aperture: quella a L rovesciata della bottega artigianale, quella arcuata del portale, nei contorni graffiti delle finestre e in ciò che resta dell'artistico affresco della Crocifissione, una delle "santelle" che costellavano le antiche vie del paese percorse nelle processioni del Corpus Domini e del Venerdì Santo.
Un ripensamento in questa direzione sarebbe di certo salutare e tornerebbe gradito a chi realmente ama il volto dell'antico borgo di Tirano.
Dichiarazione di voto:
Per le criticità evidenziate, preso atto che la Maggioranza non intende assolutamente apportare modifiche al progetto e disattende in tal modo le prescrizioni della Soprintendenza, che invece noi del tutto condividiamo, il nostro voto non può che essere di bocciatura del progetto e quindi contrario.
Tirano ,30 settembre 2011 Il Capogruppo "Tirano per Tutti": Gianluigi Garbellini
Nessun commento:
Posta un commento