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giovedì 27 ottobre 2011

"SÌ AL TRAFORO O DEL MORTIROLO O DELLO STELVIO"

26 ottobre 2011 - Il sistema imprenditoriale della provincia di Sondrio si è confrontato ieri in Regione sulle iniziative da intraprendere per lo sviluppo della Media e Alta Valtellina.

Il sistema imprenditoriale della provincia di Sondrio, dopo aver condiviso un documento, si è presentato ieri, guidato dal presidente della Camera di Commercio Emanuele Bertolini, all’incontro con l’assessore regionale al Territorio Daniele Belotti. Interessi e posizioni diverse che si sono trovate a convergere su una serie di osservazioni al Piano territoriale d’area per la Media e Alta Valtellina che disegna lo sviluppo futuro.

“Un buon documento”, lo definisce il presidente Bertolini, perché individua la Valtellina come una ‘valle aperta’ nel cuore delle Alpi, dentro la "megaregione" alpina, dunque in stretto contatto con gli altri territori. “Abbiamo evidenziato l’importanza dei collegamenti, sia stradali che ferroviari – sottolinea il presidente Bertolini –, dunque statale 38 e tangenziali di Morbegno, Tirano e Bormio; ma c’è un aspetto che ci preme particolarmente, e sono i collegamenti con il Nord perché larghissima parte dei turisti che scelgono la nostra provincia viene proprio da Paesi del Nord e dell’Est dell’Europa. Non ne facciamo una questione di questo o quel traforo, può essere il Mortirolo come lo Stelvio, ma abbiamo il dovere di pensare a uno sbocco, deve essere una priorità per la Valtellina”.

Il documento presentato dal sistema imprenditoriale converge sul Piano d’area per il modello di sviluppo indicato, non solo per la Media e l’Alta Valle ma per l’intera provincia: la valorizzazione in chiave turistica del ricchissimo patrimonio paesistico, culturale e storico, insieme al comparto manifatturiero (industriale e artigianale), l’agricoltura di montagna e l’edilizia di qualità. Quindi sì alla riqualificazione dei centri abitati, al sostegno alla piccola distribuzione, alla diversificazione dell’attrattività turistica, ma tenendo conto della disomogeneità dei due territori, la Media e l’Alta valle. Ma in quest’area arriva l’80% dei turisti che raggiungono la provincia di Sondrio, perciò non si può prescindere da adeguate iniziative di valorizzazione delle aree sciabili. “La nostra politica rimane quella che la Valtellina non è solo neve – spiega il presidente Bertolini – ma ci sembra fuori luogo una restrizione dei domini sciabili, gli impianti di risalita vanno considerati quali essi sono, cioè un servizio pubblico. Tra le aree sciabili servono piuttosto dei collegamenti, ad esempio attraverso funicolari, che non sarebbero ad uso e consumo sportivo ma che potrebbero essere utilizzati da tutti”.

Fra gli handicap evidenziati nel documento firmato da Camera di Commercio, Coldiretti, Confartigianato, Confindustria, Unione commercianti, Compagnia delle Opere e Confcooperative vi sono i disservizi sulla linea ferroviaria Tirano-Milano e l’assenza della rete di metanizzazione. Apprezzamento viene espresso rispetto alle scelte del Piano d’area sul recupero ad alta performance energetica degli edifici e sul ‘costruire sostenibile’. Gli imprenditori rifiutano invece l’ipotesi di una valorizzazione del bosco a soli fini paesaggistici, ma per un utilizzo legato alla biomassa, in un territorio, il Tiranese, ad alta concentrazione di impianti per la lavorazione del legno.

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