8 novembre 2011 - E' stato approvato oggi dal Consiglio Regionale della Lombardia il documento strategico annuale con la quale si chiede che resti la qualifica di Parco dello Stelvio come “parco nazionale”, ma nel contempo si operi ad una revisione della “governance”.
E' stato approvato oggi dal Consiglio Regionale della Lombardia il DSA (documento strategico annuale) che ha recepito la proposta già formulata in Commisione Bilancio dal consigliere Ugo Parolo, con la quale si chiede che resti la qualifica di Parco dello Stelvio come “parco nazionale” ma nel contempo si operi ad una revisione della “governance” che possa garantire un equilibrio interregionale delle risorse e un miglior funzionamento del parco stesso.
"Rivedere gli organi di governo del Parco - ha dichiarato Ugo Parolo, consigliere regionale della Lega Nord - è un passo importante e necessario per garantire un'adeguata gestione e per tutelare le ricchezze naturali. Pochi riferimenti storici ci permettono di capire che le cose così come sono non vanno. Basti pensare che il Parco venne istituito nel 1935, ma dovettero passare 39 anni prima dell’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica che stabiliva la forma di governo in un consorzio formato da un direttivo e da tre comitati (uno per la Lombardia, uno per la Provincia di Bolzano e uno per la provincia di Trento).
Passarono altri 19 anni prima che si potesse arrivare ad un’intesa tra le parti che portò alla nomina delle oltre 60 persone che partecipano al direttivo e ai tre comitati. Oggi a distanza di quasi 20 anni questo elefantiaco e costoso sistema di governo del Parco ha di fatto portato alla paralisi amministrativa (il Parco non ha nemmeno il Piano di Parco - piano regolatore del parco) e ha fatto emergere in maniera evidente le diverse sensibilità, aspettative e possibilità finanziarie delle tre macroaree del parco.
Insomma, è evidente che il Parco è fondamentale e va tutelato con ogni energia, ma è altrettanto evidente che il modello di “governance” attuale non è in grado di rispondere alle esigenze reali del territorio. Di fatto c'è una dirigenza di oltre 60 persone che, indipendentemente dalle capacità e dalla volontà delle stesse, proprio per sua natura non riesce a produrre risultati.
Con soddisfazione - continua Parolo - possiamo quindi confermare che Regione Lombardia, approfittando del confronto in corso dopo le controverse decisioni del Governo, sarà impegnata a salvaguardare il prestigio del parco Nazionale, attenta e pronta a discutere nuovi modelli amministrativi che possano portare ad un maggiore soddisfacimento delle varie aree geografiche ma anche e soprattutto ad una più equilibrata distribuzione delle risorse disponibili".
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