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lunedì 30 gennaio 2012

EX CINEMA ITALIA: O SI CHIUDE O CI SARA' UN NUOVO ACQUIRENTE

29 gennaio 2012 - Siamo entrati in possesso della missiva che l'avvocato Muzio ha depositato agli atti alla fine della riunione del Comitato di Gestione della Fondazione Camagni.

E' di 11 pagine la replica che l'avvocato Matteo Muzio ha depositato agli atti come risposta alla lettera che il presidente della Fondazione Camagni Clotildo Parigi aveva divulgato alle prime osservazioni dell'avvocato tiranese, componente del Comitato di gestione per parte del Comune di Tirano. La risposta è arrivata tre mesi dopo "Poiché... la vicenda ha di nuovo preso una piega che è per me motivo di ulteriore disappunto".

Nella missiva, Muzio ribatte punto per punto le osservazioni di Parigi dell'ottobre scorso. Cerchiamo di riassumere i punti più critici, rimandando alla lettura integrale del documento (clicca qui).

"... Pochi giorni prima delle tue "osservazioni"... nella tua lettera inviata al Sindaco di Tirano... Tu stesso hai affermato che... l'oggetto del contratto non è determinato né determinabile... Ma la prova provata che le cose in realtà non stiano come oggi asserisci (e cioè che il contratto sia determinato, Ndr)... è data dalla banale constatazione che a tutt'oggi il rogito non è stato ancora stipulato. Qualora l'oggetto del contratto fosse realmente determinato o determinabile, infatti, non comprendo che cosa Ti abbia fin'ora impedito di ottemperare al mandato... ".

E' poi risaputo che che la stipulazione dell'atto notarile sarebbe dovuta avvenire entro il 10 maggio 2009 per un'operazione totale di 1.710.000 euro. Muzio ipotizza che la mancata stipula possa essere imputata a:

  1. "od alla responsabilità del sig. Ciapparelli, nel qual caso non comprendo che cosa Tu stia aspettando... a chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento...
  2. oppure, alla Tua responsabilità...
  3. oppure ancora, alla responsabilità di entrambi...
  4. infine, alla responsabilità di nessuno dei due, in caso di fattore oggettivo esterno... con l'avvertenza che anche con questa ipotesi non potrebbe più considerarsi esitente qualsivoglia legame contrattuale con il sig. Ciapparelli.

... Pur non potendo sottacere evidenti profili di responsabilità per male gestio, allo stato non ho motivo di dubitare della Tua buona fede; diversamente... non esiterei ad interessare della vicenda la locale Procura della Repubblica... ".

Altro punto cruciale della vicenda è il ruolo del Comune di Tirano che, secondo Clotildo Parigi, sarebbe determinante per la cessione dell'edificio: "Tale ente nulla c'entra nei rapporti contrattuali tra la Fondazione ed il Sig. Ciapparelli, i quali sono distinti, autonomi e la cui validità prescinde dalle scelte che l'Amministrazione Comunale farà con il soggetto che, se ed in quanto titolato, presenterà domanda di Piano Integrato di Intervento... In altri termini, che cosa l'acquirente degli immobili potrà poi realizzare nella trattativa che aprirà con il Comune di Tirano nel presentare la domanda di Piano Integrato di Intervento è questione del tutto estranea alla Fondazione venditrice... ".

Sulla questione dell'acquirente "... costui (Giandomenico Ciapparelli, Ndr) sarebbe inesorabilmente decaduto dal suo presunto diritto di nominare soggetti terzi e, di conseguenza, il contratto dovrebbe intendersi definitivamente produttivo dei propri effetti solo ed esclusivamente nei confronti dei contraenti originari, cioè la Fondazione da una parte, il Sig. Ciapparelli persona fisica dall'altra parte... ".

Sul ruolo decisionale e preponderante di Clotildo Parigi all'interno della vicenda, Muzio precisa che "... per parte mia non sono più disposto a tollerare il fatto che Tu abbia "carta bianca" in rappresentanza della Fondazione nel processo di definizione della compravendita e che quindi ti preannuncio sin d'ora che proporrò al nuovo Comitato di Gestione di revocare la precedente deliberazione... ".

L'avvocato chiude la missiva con alcune considerazioni personali: "... la stipulazione del rogito sarebbe condizionata al fatto che la Fondazione "sposi" i destini del Sig. Ciapparelli e si accomuni alle di lui istanze al Comune di Tirano volte ad appurare, preventivamente, che cosa e quanto sia realizzabile su quell'immobile. Tale logica, però, è per me inaccettabile, e penso che lo sia anche per gli altri componenti del Comitato... qualora così non fosse non avrei alcuna difficoltà a rassegnare le mie dimissioni... ".

A questo punto la questione sembra essere indirizzata su due binari: o l'atto della compravendita sarà fatto con l'imprenditore Giandomenico Ciapparelli, entro 15 giorni circa, oppure si andrà ad una una nuova gara per individuare un nuovo acquirente.

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