22 febbraio 2012 - Il Piano Casa regionale è stato approvato in Commissione; Angelo Costanzo (PD) è soddisfatto.
Ieri, in Commissione V Infrastrutture e Mobilità, è stato approvato il progetto di legge regionale dal titolo “Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente” che recepisce le indicazioni del Piano Casa nazionale varato dal precedente governo. Il testo, composto da 16 articoli, modifica la legge urbanistica regionale 12/2005 e nasce con l’intento di:
- rilanciare il settore edile,
- incentivare il recupero edilizio per evitare ulteriore consumo di suolo
- l’housing sociale.
Dopo quattro mesi di discussione il provvedimento, pronto per essere portato in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva, ha subito fino all’ultimo importanti modifiche ma nonostante ciò il PD in Commissione ha votato contro il progetto di legge perché, spiega Costanzo, “nel suo complesso la norma poteva essere ulteriormente migliorata”.
“Grazie alle pressioni del Pd e al prevalere del buonsenso – dichiara Angelo Costanzo, consigliere regionale del PD - è stato cambiato l’articolo 8 che permetteva di rendere abitabili sottotetti costruiti in deroga alle norme regionali. Una furbata che avrebbe agevolato la speculazione edilizia! In una vallata a forte caratterizzazione turistica questa norma sarebbe risultata molto pericolosa.
Con la nuova formulazione si torna al dettato, pur generoso, della legge urbanistica vigente con la differenza che sarà consentito costruire immobili fino a un metro e mezzo più alti di quanto previsto dalle norme comunali. La speranza è che così si possa veramente andare incontro alle famiglie che hanno bisogno di nuovi spazi abitativi, magari per i figli, ma anche qui bisognerà fare molta attenzione che la sua applicazione non degeneri in fenomeni abusivi”.
Gli elementi positivi della norma sono contenuti nell’articolo 5 che riconosce un premio volumetrico a chi, recuperando immobili esistenti, realizza alloggi per l’affitto a canone moderato convenzionato o residenze universitarie: principio in parte vanificato con gli emendamenti della maggioranza che prevedono un premio volumetrico superiore (35%) a chi realizza immobili di pregio rispetto a chi realizza alloggi a canone moderato e sociale (20%) e che premia in maniera differenziata l’operatore privato rispetto al pubblico.
Un altro articolo molto discusso è il 15 che prevede che nei comuni sopra i 15000 abitanti siano le giunte comunali ad approvare e adottare i piani attuativi conformi agli strumenti urbanistici vigenti e non più, come prevede la legge 12, i consigli esautorandoli di fatto dalla pianificazione urbana. “Se il problema è il rispetto dei tempi di attuazione – denuncia Costanzo – non si risolverà sicuramente estromettendo i consigli comunali dall’approvazione dei piani attuativi. Così facendo si renderà meno trasparente il procedimento urbanistico rischiando al contrario di allungare i tempi burocratici che la giustizia ordinaria richiede nel caso di un ricorso al Tar”.
Il PD è riuscito comunque a far apportare modifiche importanti al testo. “Abbiamo messo a segno due punti importanti - dichiara soddisfatto Costanzo -:
- abbiamo cassato la norma sui sottotetti
- con un nostro emendamento si è corretto l’articolo 4 che consentiva di poter demolire e ricostruire gli edifici senza rispettare il vincolo di sagoma compromettendo l’equilibrio urbanistico delle zone interessate. Con la nuova formulazione si limita la modifica alla sagoma solo se necessari per armonizzare l’edificio con il contesto.
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