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martedì 7 febbraio 2012

EX CINEMA ITALIA: "BASTA PRENDERE IN GIRO I CITTADINI"

7 febbraio 2012 - "Il gruppo misto del Consiglio comunale di Tirano è stanco di assistere alla telenovela della vendita del fabbricato Ex- Cinema Italia e sul fatto di continuare ad avere in Consiglio Comunale soltanto rassicurazioni che la vicenda non lo riguardi".

Consapevole del valore non solo economico, ma soprattutto sociale che può ancora rappresentare la Fondazione Camagni nel rispondere ai bisogni di fasce deboli della popolazione, chiede con questa lettera aperta ai protagonisti della vicenda, nessuno escluso, di lasciare libero il campo e di abbandonare una trattativa che non può avere conclusione e quindi è da ritenersi nulla.

Per spiegare ai lettori gli avvenimenti e le responsabilità di chi è coinvolto in questo pasticcio si ricordano alcuni passaggi ricostruiti da quanto emerso negli interventi pubblici sul tema:

- 03 marzo 2006: il Comitato di Gestione decide di indire una gara per vendere l'edificio;

- 28 giugno 2007:

a) l'Ing. Parigi subentra a Meago ;

b) si evidenzia l'improrogabilità di effettuare lavori di manutenzione...

c) viene constatato che non ci sono imprese interessate;

d) si vuole proporre una gara pubblica riservandosi una casa alloggio in proprietà.

- 16 luglio 2007 - Si decide:

a) di vendere l'edificio;

b) di avvalersi della prestazione professionale del Notaio G. Schiantarelli;

c) di dare mandato all'Ing. Parigi di trattare con il Comune di Tirano per il bando di gara.

- Il 16 novembre 2007 - Si evidenzia che:

a) il Comune di Tirano interviene per definire alcuni limitazioni urbanistiche che condizionerebbero il piano integrato di intervento da svolgere sull'area interessata

b) il Notaio consulente (che evidentemente ha accettato l'incarico) ravvisa varie problematiche, anche procedurali.

- Il 20 giugno 2008:

a) si abbandona la trattativa con il Comune di Tirano

b) si decide di procedere con la vendita dal momento che la consulenza del Notaio Schiantarelli ha rilevato l'insussistenza di vincoli di pubblicità e/o di espletamento di gare di evidenza pubblica.

c) L'Ing. Parigi riceve mandato di pubblicare l'avviso.

- 11 settembre 2008 :

a) il Notaio Schiantarelli riferisce che sono state regolarmente presentate n. 4 offerte

b) si decide che il valore minimo ritenuto sufficiente è di € 1.610.000;

c) aperte le offerte si rileva che nessuna raggiunge il minimo stabilito e si invita a rimodulare le stesse.

- Il 29 ottobre 2008 :

a) tutte e tre le offerte pervenute sono di valore superiore al minimo stabilito di € 1.610.000;

- il 23 dicembre 2008:

a) le tre offerte pervenute che sono di valore superiore al minimo stabilito di € 1.610.000 non sono più ritenute soddisfacenti;

b) essendo molto differenti fra loro si comincia a ragionare su una destinazione turistica dell'immobile al cui interno sia realizzata una sala polifunzionale;

- Il 22 gennaio 2009:

a) deliberato di richiedere agli offerenti di riformulare le stesse si cambiano di nuovo le carte in tavola, ora la sala polifunzionale non è più una condizione vincolante;

- Il 2 febbraio 2009 :

a) le ditte interessate all'acquisto fanno tutte un'offerta di valore congruo, ma meno convenienti per l'ente rispetto alle precedenti; ( come si è arrivati a tale convinzione, con quali ragionamenti economici e di opportunità, non è stato chiarito );

b) si ritorna sull'idea di ritirare una sala e si modifica di nuovo il prezzo minimo a € 1.700.000;

c) viene fissato un termine per il rogito e le penali da applicare per l'eventuale ritardo.

In questa continua modifica delle richieste si insinua in noi spettatori il sospetto che vi sia un comportamento volto a favorire una sola parte. Evidenzia questa sensazione la voce che un solo offerente può impegnarsi ad offrire una gestione della sala attraverso la formazione di una grande struttura ricettiva.

- il 30 marzo 2009:

a) due ditte offerenti si ritirano e solo Ciapparelli riformula l'offerta

b) l'offerta di Ciapparelli viene integralmente accettata ( non si sa cosa contenga in quanto il testo non è ancora stato pubblicato)

c) L'ing. Parigi è incaricato di espletare tutte le formalità necessarie.

- 8 aprile 2009 Il presidente della Fondazione ing. Parigi, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1326 C.C., comunica formalmente al sig. Ciapparelli l’accettazione integrale della di lui proposta.

In seguito a ciò si chiarisce che la trattativa è finalmente conclusa

Fin qui la storia della trattativa ricostruita nella risposta dell'avv. Muzio (delegato del Comune di Tirano e membro del Comitato di Gestione) a seguito della nostra interrogazione nel Consiglio Comunale del 20 aprile 2011.

La telenovela però continua e la conclusione della vendita con la relativa stipula dell'atto è ancora lontana:

- la incresciosa vicenda del nulla osta della soprintendenza che scompare e riappare con la relativa responsabilità di colpevole inerzia degli attori;

- la mancata attivazione del presidente per chiudere nei dovuti tempi i contratti di affitto in scadenza;

- La scoperta che l'atto di vendita secondo quanto stabilito nell'offerta, così come prima pensata e poi accettata non è evadibile perchè viziata da elementi di definizione dipendenti da soggetti terzi (ossia il Comune di Tirano che deve approvare il progetto con deroghe ai regolamenti di piano).

Da questo racconto dei fatti emergono molte e variegate responsabilità addebitabili ai vari soggetti, nessuno escluso anche se con gradi di responsabilità diverse: il comitato di gestione, il suo presidente, il notaio consulente ed anche l'imprenditore proponente.

Siamo comunque solidali con la posizione del Consigliere Muzio, unica voce all'interno del Comitato di gestione, che cerca di entrare nel merito della vicenda alla ricerca di una soluzione. Ci auguriamo tuttavia che non si tratti di semplici proclami pubblicitari ma che si sostanzino in azioni mirate alla risoluzione dell’annosa questio…

Nella nostra posizione di spettatori impotenti, facciamo quindi appello a tutte le parti per trovare un accordo nel giro di breve tempo, diversamente si vada alla ridefinizione di una gara seria secondo regole certe e chiare.

Se così non fosse auspichiamo che si possa arrivare ad una soluzione anche con l'intervento della Procura della Repubblica, che potrà anche chiarire tutte le responsabilità.

I cittadini di Tirano, ma anche gli utenti dei comuni interessati dall'attività della Fondazione si aspettano una risposta urgente. Specialmente con la crisi attuale, sperperare le sostanze della Camagni, che potrebbe ancora dare molto alla nostra comunità, è inammissibile.

Il gruppo misto.

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