Il celebre trombettista jazz Fabrizio Bosso dopo aver incantato il pubblico del Festival di San Remo, martedì 28 febbraio alle ore 21 si esibirà per il CID all'Auditorium Torelli di Sondrio.
Fabrizio Bosso a Sanremo. Nonostante le solite polemiche, è pur sempre un evento a cui assistono milioni di italiani, tanto più che quest'anno la qualità della proposta artistica è sembrata molto buona. Raccontaci la tua esperienza.
"È stato sicuramente divertente: un grande carrozzone in movimento, tutti sempre e comunque agitati. Dipende un po' da come lo vivi. Per i cantanti è un bello stress, se lo affronti come me senza essere in prima linea è davvero divertente. Affiancare Nina Zilli e Giuliano Palma è stata una grande emozione, sono due ottimi cantanti e sanno entusiasmare il pubblico. Dal punto di vista della
proposta artistica in realtà sono riuscito a seguire poco il Festival. Sono arrivato venerdì sera da Treviso e ci hanno assegnato l'orario delle prove tardissimo. Gli altri anni stavo lì tutta la settimana."
Da Sanremo alla Valtellina. Cresce l'attesa per la tua esibizione del prossimo 28 febbraio all'Auditorium Torelli di Sondrio, un appuntamento importante della stagione del CID, il Circolo musicale locale. Come lo affronterai?
"Ho suonato poco in Valtellina. E' un'esperienza nuova e sono curioso. Mi ricordo di un concerto da solista nel 2002 al teatro Pedretti con l'orchestra di fiati della Valtellina diretta da Lorenzo Della Fonte a cui seguì una registrazione al Teatro Dal Verme di Milano. Il prossimo 20 marzo uscirà un disco per AI music proprio con questa registrazione. Intanto spero saranno in molti a venire al mio concerto a Sondrio"
Cosa ci farete ascoltare? Avete già un'idea di come sarà il concerto o come succede quasi sempre nel jazz... spazio all'improvvisazione?
"Come tutti i miei concerti decideremo all'ultimo, forse addirittura durante il sound-check. Alcuni brani originali, e poi improvvisazione. In ogni caso anche i brani originali cambiano ogni volta, a seconda di chi suona e dove suona. Ne nasce sempre un'interpretazione diversa e molto personale. Sicuramente punteremo sul Jazz con influenze latine, bossa nova, ritmi nuovi quasi funk. Un esempio? Una nostra personale interpretazione di "Eighty-one" di Ron Carter."
Insieme a Mannutza, Bulgarelli e Tucci formate un quartetto consolidato e molto affiatato. Raccontaci qualcosa di voi.
"Sono tanti anni che suoniamo insieme. Con Luca Bulgarelli, grande contrabbassista, abbiamo accompagnato Sergio Cammariere nei suoi tour. Il batterista Lorenzo Tucci, invece, è stato fondatore con me degli "High Five". Sempre Tucci era al mio fianco durante la registrazione dell’album "Enchantment", inciso di recente a Londra con la London Symphony Orchestra nei prestigiosi Air Studios di Abbey Road, gli stessi dove hanno inciso i Beatles. Insomma siamo un
gruppo davvero unito.
Non è un mistero che la cultura musicale in Italia e ancor più in Valtellina latiti e associazioni come il CID fatichino a portare pubblico ai concerti. Che idea ti sei fatto della necessità, condivisa da quasi tutti i musicisti, di far apprezzare la propria musica dalla gente e soprattutto dai giovani? Mi pare che tu abbia trovato una ricetta piuttosto efficace... "
Penso che se qualcosa è cambiato negli ultimi anni è stato grazie all'avvento di certi crooner come Michael Bublè. La stessa cosa hanno fatto Sergio Cammariere, Mario Biondi, Vinicio Capossela: cantautori che hanno inserito musiche e brani jazz classici nel loro repertorio. Questo ha avvicinato un pubblico prima un po' scettico alla musica jazz. Per quanto mi riguarda questo è stato evidente
con Cammariere nel 2003: ho iniziato a vedere gente ai miei concerti dopo che mi sono esibito con lui, i suoi fans poco a poco mi hanno conosciuto e sono diventati grandi appassionati anche di jazz più impegnativo. Ritengo sia importante non mettere paletti, non fare troppo i tradizionalisti, non disprezzare i musicisti che fanno scelte più popolari e meno "puriste". In America si fa questa cosa
da una vita... a me piace, mi diverto, mi annoierei a girare un anno intero solo con una mia formazione. Amo tutti i tipi di musica. Ultimamente ascolto molto la musica brasiliana. La mia matrice è jazz ma faccio molte cose e questo, credo, amplia il numero di appassionati che mi segue."
Per finire qualche notizia fresca sulle tue numerose esibizioni, collaborazioni, incisioni. A cosa stai lavorando e cosa ti aspetta nel prossimo futuro?
"La cosa più stimolante che sto facendo è il tour del cd "Enchantement" registrato con la London Symphony Orchestra. Partirò a breve per un tour nelle Marche con l'Orchestra Sinfonica Marchigiana. Poi a maggio sarò in tournée con il quartetto del disco "Enchantement": insieme a me Claudio Filippini al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria."
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