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lunedì 6 febbraio 2012

IMPRESE IN DIFFICOLTA' PER GLI ALTI COSTI DELL'ENERGIA

6 febbraio 2012 - E' paradossale come la nostra provincia, produttrice del 13% dell'energia idroelettrica nazionale e del 50% di quella regionale, debba pagare una bolletta così salata.

I costi dell’energia stanno diventando un fattore competitivo sempre più critico per le imprese manifatturiere italiane. Nel 2012 si prospettano rialzi del 15% e oltre per i prezzi dell’energia elettrica ad uso industriale: incrementi pesanti originati da un mix di fattori sfavorevoli tra cui le debolezze del sistema energetico nazionale, il progressivo indebolimento dell’Euro nel corso del 2011 e la crescente volatilità sui mercati di tutto il mondo. A questi aumenti del puro costo dell’energia si somma un carico fiscale maggiorato dalle recenti manovre del Governo, non ultimo il forte aumento delle accise per le aziende di medie dimensioni.

Da oltre un decennio Confindustria Sondrio opera nel mercato dell’energia con le iniziative del Consorzio Valtel e del gruppo di acquisto piccoli utenti, la cui attività ha permesso alle circa 100 imprese aderenti risparmi di costo significativi. Tuttavia, a fronte di aumenti poderosi come quelli del 2012, il meccanismo degli acquisti consortili può attenuare solo in parte gli impatti negativi sul conto economico delle imprese. Ed è desolante constatare come ciò accada anche per aziende insediate in un territorio come il nostro, che può vantare il 13% della produzione idroelettrica nazionale e il 50% di quella regionale; aziende – è bene ricordarlo – già penalizzate dal cronico deficit di competitività di cui soffre la provincia di Sondrio, in ambito infrastrutturale e non solo.

Su tutto questo incombe la perdurante crisi economica nella quale ci troviamo dalla fine del 2008 e che oggi, dopo una fase di recupero protrattasi fino a metà 2011, non accenna a mostrare segnali di miglioramento. La situazione si sta anzi aggravando per tutte quelle aziende che non sono riuscite a riprendersi appieno dal tracollo dei mercati mondiali del 2009; aziende che ora, logorate da un lungo periodo di sofferenza, sono particolarmente sensibili a tutti i fattori che incidono sulla competitività economica e finanziaria, dalla disponibilità di credito ai costi dei fattori produttivi come l’energia, con il rischio di andare incontro a drastici processi di ristrutturazione o ridimensionamento.

In un contesto così difficile, Confindustria Sondrio chiede alle istituzioni di valorizzare al massimo il territorio e le sue risorse, per evitare che le imprese preferiscano insediarsi altrove, in aree più competitive della nostra. Incassato lo stop alle leggi nazionale e regionale sulle acque promulgate nel 2010 ed in particolare alla compartecipazione del territorio nella gestione dei grandi impianti idroelettrici, “riteniamo necessario” – sottolinea il Presidente Paolo Mainetti – “che i nostri rappresentanti istituzionali lavorino con grande unità (quella che è oggettivamente mancata nel recente passato) per individuare strade alternative sulla partita idroelettrica. Ora che anche la sopravvivenza della Provincia è a
rischio, bisogna moltiplicare gli sforzi per trarre maggiori benefici dalle risorse che
possediamo. La crisi continua a mordere e le imprese non possono più aspettare”.

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