17 maggio 2012 - Quattro giovani sono stati arrestati e una
17enne è stata denunciata: spacciavano davanti alla stazione ferroviaria
di Morbegno.
Alle prime luci dell’alba di oggi, la Compagnia dei
Carabinieri di Sondrio, insieme ai militari della Compagnia di
Chiavenna, su ordinanza del GIP presso il Tribunale di Sondrio, ha
eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di quattro giovani,
due italiani e due stranieri.Tutti erano appartenenti ad un sodalizio criminale accusato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente in concorso. Altre due persone (tra cui una ragazza minorenne) sono state denunciate, mentre sono 11 gli assuntori segnalati: 16 le cessione accertate direttamente dagli spacciatori mentre altre decine sarebbero quelle emerse dalle testimonianze.
L’indagine, denominata "Capolinea", nata nel mese di marzo, si è sviluppata principalmente nei pressi della Stazione Ferroviaria della città del Bitto, dove era maggiormente attivo il gruppo di giovani pusher. Nel corso delle attività svolte – coordinate dal Sost. Proc. Dott. Giacomo Puricelli e condotte principalmente attraverso telecamere, appostamenti, sequestri e ascolto dei testimoni, hanno immortalato i momenti di spaccio.
Si è appurato che gli arrestati si riunivano presso un bar nel piazzale della Stazione, dove, seduti ad un tavolino, ricevevano i clienti ai quali spacciavano eroina ed hashish. La droga e i soldi venivano passati o sotto al tavolo o all’interno delle pagine di un quotidiano che tenevano aperto sul tavolino stesso.
Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche perquisizioni domiciliari a carico di tutti e quattro e sono stati ritrovati 5 grammi di hashish in casa di uno dei quattro.
Ecco l’elenco degli arrestati:
1) MALGESINI Matteo, classe 1990, da Cosio Valtellino;
2) MAZZONI Diego, classe 1988 da Morbegno;
3) RUIZ DIAZ Richard Ramon, classe 1991, cittadino cubano residente a Delebio;
4) HANAFI Radouane, classe 1993, cittadino marocchino residente a Dubino.
Tutti, dopo le formalità di rito, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
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