17 luglio 2012 - Il Governo ha recepito l’emendamento della Lega che impegna le aziende che delocalizzano.
Alla fine di giugno, nel clamore delle polemiche per i licenziamenti, era stata una provocazione, oggi l’idea del parlamentare valtellinese Jonny Crosio è diventata una norma inserita nel Decreto Sviluppo, dopo che il Governo ha fatto proprio un emendamento proposto dalla Lega Nord. “Non ci sarà mai più un caso Riello – spiega Crosio –: abbiamo ottenuto che le aziende che riceveranno aiuti dallo Stato per insediarsi in Italia saranno obbligate a restituirli nel caso in cui decidessero di delocalizzare. Purtroppo per la Valtellina è tardi, ma, almeno, avremo la certezza che non si ripeta una situazione analoga: un comportamento scorretto qual è stato quello della Riello non sarà più tollerato”.
La provincia di Sondrio e il caso Riello sono risuonati più volte ieri a Montecitorio dove si è svolta una riunione congiunta delle commissioni Finanze e Attività Produttive per discutere gli emendamenti al Decreto Sviluppo, per iniziativa di Crosio che è intervenuto, insieme ad altri colleghi leghisti, per sollecitare il Governo rispetto a due richieste sostanziali:
- l’una, relativa all’obbligo per le aziende che hanno ottenuto incentivi a restituirli in caso di delocalizzazione,
- l’altra per dirottare al Nord, pesantemente colpito dalla crisi economica, le risorse del Fondo Fas per le aree sottoutilizzate, che consentono di intervenire per favorire la ripresa della competitività e della produttività, sin qui destinate al Sud per l’85%.
“Con la crisi che ha investito il Paese – ha detto Crosio – le aree sottoutilizzate ora sono anche al Nord e il caso Riello è un esempio drammatico. In un’economia già sofferente qual è quella valtellinese, situata ai confini dell’impero, il licenziamento di 180 persone rappresenta un colpo dal quale sarà difficile riprendersi. Il Fondo Fas va dunque ripensato, perché ora la situazione è molto diversa rispetto al decennio scorso”. Osservazioni, quelle di Crosio e quelle dei colleghi Giovanni Fava e Maurizio Fugatti, che hanno convinto il Governo a recepire l’emendamento.
Il parlamentare valtellinese, che ha iniziato la sua settimana a Roma, continuerà a seguire in commissione l’iter del Decreto Sviluppo: con oggi si è arrivati all’esame dell’articolo 21, ne mancano 16 per arrivare al 37, quello che disciplina il rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche, sul quale Crosio è pronto a presentare gli emendamenti concordati da Provincia e Regione Lombardia.
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