23 luglio 2012 - Lettera aperta del tiranese Giancarlo Bettini al Segretario Nazionale della Lega Nord Roberto Maroni sul tema dell'abolizione delle province.
Caro Segretario,
le invio questa lettera indicando subito la data nella quale sto scrivendo. Il motivo è semplice. In questo governo guidato dai “bocconiani” i fatti mutano quotidianamente. Oggi è sabato 21 luglio 2012. Questa mattina ho appreso la notizia del parto governativo di ieri, il parto sulla riduzione delle Province nel nostro stivale. Chi scrive è del parere che quel parto sia invece un aborto, il figlio è nato morto. I nostri “soloni” avranno pensato che così deliberando lo Stato spenderà meno soldi. Il tutto è da verificare.
Tutto quello che segue riguarderà solamente la mia Provincia, quella di Sondrio. Provincia soppressa nonostante le migliaia di firme raccolte dal popolo nostro per tenerla in vita. Caro Segretario, ho avuto il piacere di essere presente in occasione della sua recente venuta a Sondrio. Lei ha avuto l'occasione di parlare in una sala stracolma di persone, tutte simpatizzanti per la Lega Nord. Come certamente sa una netta maggioranza di valtellinesi ha votato Lega e la presidenza a Palazzo Muzio del leghista Sertori ne è la prova. Dai leghisti della prima ora, di quelli aderenti allo zoccolo duro iniziale, bossiano, numerose sono state le defezioni anche da parte dei nostri militanti.
Nulla di quanto promesso è stato realizzato ed ora i nodi sono al pettine. Nello zoccolo duro faceva parte, nel settore economico, l'assicurazione che le Regioni avrebbero incassato ed investito quanto versato alla Regione stessa con trattenuta, da parte dello Stato, del solo l'importo necessario alla difesa nazionale e poco altro. Tutto è naufragato per demerito dei politici meridionali eletti in meridione e di quelli residenti al nord, ma di credo sudista.
La fiducia che mi fa credere ancora in lei, Maroni, è derivata dal suo comportamento nello svolgimento del suo lavoro nel periodo che ha avuto la responsabilità del Ministero dell'Interno. Ha fatto aprire le porte dei carceri per 28 dei 30 maggiori capimafia. I parlamentari odierni e i loro tirapiedi della stampa questo successo lo hanno dimenticato.Nessuno più ne parla.
Rimanendo in casa valtellinese e valchiavennasca, come promesso, ritorno sulla soppressione dell'Ente Provincia. Lo sanno quei “bocconiani” dove si trova e come è fatta la nostra provincia? Da quanto hanno deliberato sembra di no. Mi fanno pena quei bipedi seduti a Palazzo Chigi. Non hanno capito che noi non sappiamo che farcene della città della dolce vita, di Roma, che per noi la capitale è Milano e che il nostro inno nazionale è il “Va pensiero” di Giuseppe Verdi.
Come è strano il mondo. Ieri abbiamo combattuto contro gli austriaci nonostante le numerose opere che ci hanno lasciato, oggi molti italiani anelano il ritorno al nord, l'unione del nostro bel Paese con la Vienna del bel Danubio blu. Meglio ancora l'Unione delle tre Regioni: il Piemonte, la Lombardia e il Veneto. Una sola macro Regione, indipendente. Ora, soppressa la Provincia, speriamo in un ripensamento da Palazzo Chigi. In mancanza suggerisco ai nostri parlamentari di lasciare lo scranno romano e tutti i privilegi connessi. Solo così saranno degni della nostra stima.
A lei, Roberto Maroni, auguro buon lavoro. Non dia retta ad alcuno, ma solo alla sua coscienza.
Con stima Giancarlo Bettini
Tirano, 21 luglio 2012
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