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venerdì 28 settembre 2012

Tirano: Santella-Chiesetta della Madonna Addolorata di Via Trivigno

La santella posta all'incrocio tra Via Trivigno e Via Francesco Saverio Quadrio è dedicata alla Madonna Addolorata o dello spasimo. (Di Michele Falciani)
La costruzione unica e originale è addossata ad una casa oggetto di un recente intervento di recupero conservativo. Ha l’aspetto di una piccola chiesetta con pianta a esagono irregolare, con il lato molto lungo addossato alla casa.
La posizione nell’incrocio di due strade consentiva a chi arrivava da via porta Milanese di individuare le due strade: a destra Via Trivigno e a sinistra via Quadrio; le due strade portano ad uscire dalle mura cinquecentesche. Presenta cinque facciate e relative aperture una per ogni lato in rigorosa simmetria. Il varco principale è caratterizzato dalla presenza di due paracarri. Su un muretto basso si innalzano due colonne cilindriche in pietra locale grigia, poggianti su basi in pietra verde terminanti con un capitello tuscanico, i materiali lapidei di diversa foggia e modellazione fanno pensare, come era consuetudine, a materiali di recupero. I due capitelli sono uniti da un arco a pieno sesto e strombato. Le aperture laterali ad arco rialzato e da ultimo le due aperture più piccole sono ad arco ribassato. La struttura essendo coperta con una volta a crociera è dotata di una chiave di ferro per contrastare le spinte laterali e consentire muri perimetrali più leggeri. Semplici inferriate chiudono i varchi permettendo di vedere internamente l’officiante, specialmente quando venivano celebrate le sante messe. La porta principale è chiusa da un cancello rettangolare sormontato da una rosta semicircolare con lance ordite a raggiera, con la punta verso il centro. Un cornicione aggettante protegge la costruzione dotata, di un rivestimento in pietra verde applicato nel 1996 in occasione del restauro, nella zona bassa per contrastare i distacchi di intonaco. La copertura è in “piode” di ardesia e i coppi negli spigoli del tetto. In alto una campanella di ottone è sostenuta da una semplice struttura in ferro, una cordicella scende dal tetto fino al centro della santella permettendo, una volta entrati di suonare la campanella. Una lanterna interna in ferro battuto, trasformata a luce elettrica, la illumina nelle ore notturne.
Santella-Chiesetta della Madonna Addolorata in Tirano1
La piccola croce terminale sembrerebbe mancante invece è piegata e andrebbe sistemata. Il pavimento rifatto è in pietra verde, le pareti non furono toccate perché pochi erano i soldi a disposizione, ma alcuni saggi sull’intonaco confermarono l’inesistenza di decorazioni importanti, ma tracce di colore rosa. Le pareti furono imbiancate con due mani di calce leggermente colorata di giallo. Il tutto sotto il controllo e l’approvazione della Soprintendenza di Milano.
Da una foto degli anni sessanta sulla facciata appena sopra l’arco c’era una scritta racchiusa in un cartiglio: SALVE MATER DOLOROSA. E’ molto probabile che la data 1964, scritta con gesso bianco, dietro la tela dipinta sia riferita all’inaugurazione e la benedizione del restauro e della collocazione della tela nella nicchia. Durante la rimozione del dipinto non risultò nessuna decorazione sul muro.

Santella-Chiesetta della Madonna Addolorata in Tirano2 Un altare-mobile in legno, con gradino per inginocchiarsi, una tovaglia ricamata, il crocifisso in metallo argentato su croce in legno, quattro candelabri in ottone e due portacandele stanno ad indicare che occasionalmente venivano dette le sante messe, come in una piccola chiesetta di campagna. Piante fiorite sono poggiate sul pavimento. Costruita probabilmente nel 1800 fu ristrutturata più volte nel corso del novecento, negli anni 1994/96 ha subito interventi alla struttura e il restauro del dipinto su tela con la Madonna dello spasimo, angeli piangenti e quattro scene della passione di Cristo.
La tela fu donata alla contrada dal prevosto perché l'affresco era andato completamente perduto.
Il dipinto seicentesco,di autore ignoto, rappresenta La Madonna dello spasimo con il cuore trafitto dal dolore, una spada, per la perdita del figlio sulla croce, in basso ai due lati due angeli inginocchiati in primo piano, con le ali leggermente aperte. Il supporto è composto da due pezzi di tela uniti insieme con una cucitura. La composizione è piramidale nel vertice sulla croce un piccolo drappo bianco con la scritta INRI. Quattro medaglioni rappresentano quattro dei sette dolori di Maria.

Santella-Chiesetta della Madonna Addolorata in Tirano3
L’angelo a sinistra, di chi guarda, in posizione quasi frontale rivolge il volto verso il lato destro, l’alto, verso Dio è implorante, con le lacrime agli occhi e con le mani chiuse sul cuore in preghiera. I capelli sono scuri, lunghi e arricciati. L’incarnato come tutti i colori del dipinto sono smorti e tendenzialmente neutri. La sua tunica è in parte ocra con scuri neutri e un drappo scolorito amaranto gli copre solo parzialmente le gambe.
L’angelo a destra in postura di tre quarti, volto di profilo, si rivolge a sinistra, ha i capelli biondi e lunghi, che scendono lungo la schiena. Il volto scompare perché coperto dalla sua mano desta che con un fazzoletto asciuga le lacrime. La mano sinistra è rivolta verso la terra che piange l’evento. Il significato simbolico di questo angelo è l’invito a piangere per lavare il dolore e asciugare le lacrime, mentre l’angelo a sinistra rivolge la preghiera a Dio per superare il dolore. Vestito con una tunica chiara sfumata di grigio, ha un mantello ocra arancio che partendo dalla schiena si chiude sulle gambe
La Madonna campeggia al centro seduta, in posizione non frontale, avvolta nei suoi panneggi e nel suo spasimo, con le mani morbide sul petto sembra voler sostenere la spada, segno visibile del suo dolore, ha il collo lungo, il volto rivolto verso l’alto in estatico ascolto, gli occhi pieni di lacrime e l’espressione desolata e persa. Ha i capelli scuri, un velo e un’aureola appena accennata. Tra le braccia stringe il telo che userà per avvolgere il corpo del Figlio. Maria ha il cuore straziato nel vedere le scene.
Dietro di Lei Il Cristo in croce in posizione prospettica, i due rami della croce toccano due delle quattro scene racchiuse in medaglioni. Rivolto in direzione opposta a quella della Madonna.
Il corpo del Crocifisso appare un po’ tozzo, poco risolta la sovrapposizione delle gambe, le sue proporzioni sono ridotte per costrizione compositiva. L’autore si sarà trovato nella difficoltà di dare un giusto risalto al personaggio e alla croce in uno spazio compositivo ormai ridotto anche dalla presenza dei medaglioni con le scene degli ultimi momenti di sofferenza della vita di Gesù. Ma è anche vero che il soggetto principale è il dolore della madre e di tutte le madri che perdono un figlio. Le mani, i piedi e il costato sprizzano sangue come era in uso dipingere in epoche precedenti. Il volto con gli occhi quasi chiusi e la bocca dischiusa e il rilassamento indicano l’attimo della morte. Il panno bianco che copre il suo ventre svolazza per la presenza di un forte vento, la terra tremò e il cielo si oscurò.
I quattro medaglioni sembrano appoggiati a due lesene che fanno da quinte alla scena. Due a sinistra e due a destra. Sono di forma ovale con una cornice di colore ocra dorata e in parte coperti dalla cornice in legno nero che cinge l’opera, quasi come se il dipinto fosse stato adattato alla nicchia esistente, riducendo di poco le sue dimensioni. Le rappresentazioni sono molto curate nei particolari descrittivi e nell’ambientazione, anche se di piccole dimensioni.
Il primo Medaglione: Cristo e l’angelo, in basso a destra: Cristo prega nell’orto di Getsemani e chiede al Padre di allontanare il “calice della passione”, ma subito dopo accetta la volontà di Dio. Secondo Luca gli appare l’Angelo consolatore, frequentemente rappresentato nelle opere d’arte.
A sinistra in basso il secondo medaglione: la flagellazione, scena molto dinamica avviene in uno spazio architettonico. Il Cristo è al centro, legato ad una colonna bassa, interrotta, per far partecipare alla scena anche il terzo uomo, vestito di azzurro, si contorce ai colpi di flagello. Curioso che i tre personaggi siano caratterizzati da berretti e parti di vestito con i colori: rosso, bianco e blu in fondo.
Il terzo Medaglione a sinistra in alto: Cristo deriso, in trono, martoriato e per miracolo ancora vivo, ha il mantello color porpora, corona di spine in testa e scettro, ai lati due soldati e due persone che lo scherniscono e gli riducono lo spazio vitale, gli tolgono il respiro.
Il quarto Medaglione in alto a destra: Salita al Calvario, Cristo cade sotto il peso della croce. Due soldati a sinistra sembrano discutere, mentre due personaggi soccorrono il Cristo sollevando la croce, quello dietro di Lui porterà la croce al Calvario

Santella-Chiesetta della Madonna Addolorata in Tirano4
Si potrebbe suggerire la realizzazione di due strisce all’inizio delle due strade asfaltate per evitare che l’asfalto lambisca la base della chiesetta. Mi scuso in anticipo se il suggerimento sia di poco gradimento, ma nelle antiche strade del centro storico si dovrebbe usare porfido. Urge un restauro interno sulla muratura.
Michele Falciani

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