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martedì 2 ottobre 2012

CONFESERCENTI SONDRIO: "SI' ALL'ABOLIZIONE DELLE PROVINCE"

1 ottobre 2012 - La Confesercenti Sondrio si dichiara favorevole all'abolizione delle Province. La replica del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: "Frutto di ignoranza o strumentalizzazione".
"Non sappiamo se frutto di abissale ignoranza oppure di consapevole presentazione di una strumentalizzazione all'insegna del fine che giustifica i mezzi". Questa la dichiarazione del CCCVa a fronte della dichiarazione di Confesercenti Sondrio: "posizione che - continuano - se sottoposta a referendum degli associati verrebbe sicuramente sepolta da una quasi unanime rivolta".
La nota del CCCva continua: "Ciò premesso esilarante apparirebbe il seguito se non fosse che si tratta di questione seria che tutti noi abbiamo affrontato non per slogan ma con fior di pezze giustificative:
“... Meglio sarebbe, come Confesercenti suggerisce ormai da anni, per evitare l’ennesimo pasticcio, procedere a un’abolizione in toto delle province, il cui disavanzo di circa 500 milioni di euro corrisponde al 12% del disavanzo complessivo delle amministrazioni locali. Facendo salvi i livelli occupazionali e ridistribuendo personale e funzioni svolte tra comuni e Regioni, l’abolizione delle province porterebbe a un risparmio di spesa immediato stimabile in 4,5 miliardi... ".
"Non c'é neppure bisogno di fare commenti - dichiarano quelli del CCCva - di fronte a un simile esempio di superficialità. C'é solo da dare un consiglio al rappresentantre locale della Confesercenti ( info@confesercenti.so.it ), posto che non si sia dimesso dopo avere letto la nota di cui sopra. Vada in Provincia e si faccia dare i dati. Del disavanzo, che non c'é. Del risparmio di spesa che non ci sarebbe. Del costo dei “politici” enormemente inferiore di quello dichiarato e chissà da chi suggerito... ".
Annotazione conclusiva de CCCVa. "Vari soggetti anti-Provincia continuano a girare intorno al problema dei dipendenti, come se oggi stiano a scaldare le sedie. Stupisce al riguardo il silenzio dei sindacati ed anche la mancanza di iniziative quantomeno per esigere che del problema si parli seriamente, anche con tagli, se servono e se sono documentati, smettendola però con questa manfrina secondo cui, appunto, la gente scalda le sedie, gira i pollici e legge il giornale".

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